giovedì 1 marzo 2007

Quattordici anni in Tibet


Drum Brum nasce urlando, piangendo, sporco e cieco. Dopo essere passato per le mani del truccatore delle dive di turno, bello come il sole, viene riposto nel reparto di neonatologia. Dietro un vetro, come in macelleria. Ne più ne meno quello che accade ad ogni infante.
Pieno di boria per essere nato, il poppante si sente in diritto di piangere ogni santa notte, di fare i suoi doveri fisiologici in ogni momento, di buttare all'aria i manicaretti che la signora Brum preparava, di sporcare i muri di casa con disegni e frasi oscene.
Grazie a questi infantili comportamenti, l'infante si inimicò ben presto il signor Brum, che esasperato mandò il figlio a studiare dai bonzi gesuiti. L'esperienza in un tale contesto sarebbe terribile per chiunque, e così fu anche per il giovane Drum, che ,sin dalla tenera età dei suoi 3 anni, era costretto a fare una vita che non augureresti nemmeno a Muccino (uno dei due, per me è uguale). Sveglia alle 5 del mattino con secchione di acqua gelata in pieno viso ed eventuale richiamo con forte badilata sullo sterno. Segue escursione di gruppo al recinto delle capre per la mungitura mattutina, colazione al sacco con il latte munto. Eventuali pallini neri nel latte...non sono cereali. Segue (a pagina 84 del vostro opuscolo, n.8) mantra di 40 minuti dedicato ad un dio a scelta. Escursione sul picco dello yak per immergersi in meditazione, e nella neve, fino al collo, per il resto della giornata. Si rientra in monastero alle 23, se avete finito i vostri soldi potrete cambiare contante con la valuta del villaggio, lo staff vi ringrazia.
Insomma, con una vita del genere il giovine Brum aveva accumulato una enorme propensione alla calma e all'autocontrollo che gli permisero di lasciare il monastero quando ormai aveva 13 anni. Ancora poco fiducioso verso il padre, Brum, decise di non tornare a casa ed iniziò il suo girovagare per il mondo. Lavorò come autista (egli possedeva l'autocontrollo),poi trovò una certa stabilità in Giappone dove i bambini sono molto apprezzati in ogni campo. Dai nipponi cambiò una svariata quantità di lavori: giovane calciatore, fisico nucleare, pilota, combattente della scuola di Okuto, cavaliere dello Zodiaco... un po' di tutto. Quando decise di fare ritorno in patria aveva ormai la maturità e l'esperienza di un ragazzo di 17 anni.
Qui però la sua storia si fa oscura, c'è qualcuno che giurerebbe che egli abbia fatto il batterista in numerosi gruppi, chi vocifera che egli si sia mescolato ai comuni giovani ed abbia frequentato liceo ed università, alcuni addirittura si spingono a dire che egli in realtà si sia guadagnato da vivere giocolando come giocoliere. Sparute voci poco credibili insinuano che egli abbia recitato in qualche spettacolo teatrale...
Questo non non potremo mai saperlo, ma quel che è certo che Drum ora collabora con questo spazietto in attesa di flettere i muscoli e lanciarsi in nuove imprese.

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