venerdì 15 giugno 2007

La posta #4 -musul-mano pesante-


Eupls pubblica una nuova lettera e questa volta il tema è abbastanza importante:


Caro Neottolemo, lo so che ultimamente non sei molto attento alle notizie di cronaca, ma avrai sicuramente sentito che in Gran Bretagna una ragazza musulmana è stata uccisa dal padre. Lo so che non avevi mai affrontato il discorso sul tuo blog, ma non sarebbe ora di farlo?

Io non sto qui a dirti la mia storia, come mi chiamo, cosa faccio e come sono; ti basti sapere che potrei essere un ragazzo come tutti che vive in una qualsiasi parte dell'Europa "civile", ed in tutto questo quello che conta è che sono musulmano. Ma non musulmano come i buddisti dell'ultim'ora, non sono musulmano come gli esplosivi uomini del "vento divino", e nemmeno sono musulmano tipo i ferventi testimoni di geova. Sono musulmano come un cattolico che è tale perché lo era il padre e prima di lui il nonno, come uno di quelli che si fa la cresima perché altrimenti in chiesa non lo sposano.

Io non sono nemmeno europeo, la mia famiglia è originaria di una zona dell'Africa del nord. Fai tu in quale paese, potrebbe essere l'Algeria, il Marocco, è uguale, non fa differenza. Mio padre venne in Europa perché mia madre fece pressioni: non avrebbe mai sopportato di vedere mia sorella costretta dietro un velo, con una considerazione sociale un gradino più in basso della considerazione che si ha per un gradino. Figurati, mio padre non era certo il massimo della comprensione all'epoca e non accettò subito l'idea. Per fortuna c'era mia nonna che la pensava proprio come mia madre. Era da tempo che mia nonna, mia madre e tante come loro, combattevano per raggiungere una certa uguaglianza, o se non altro divenire altro che non delle sfornafigli da appartamento. Insomma, è per questo che siamo venuti in Europa.

Ora mia madre lavora al comune della mia città e mio padre si è quasi abituato a questa vita; certo è stato difficile per lui.

Certo, ma sorella (ed anche io) siamo stati fortunati, nostro padre è stato abbastanza comprensivo. Ma la storia che ho raccontato prima accadeva cinquanta anni fa, erano altri tempi, c'era una mentalità più aperta. Sembra assurdo ma è così. Infatti è bastato un uomo che ha deciso di schiantare due aerei su altrettante torri per mandare tutto all'aria. Ma non solo a noi musulmani, mi sto rendendo conto che anche a voi cattolici le cose non vanno molto bene.

Dopo che le due torri sono andate in terra, con loro sono cadute anche le convenzioni che ci tenevano bene o male in piedi. Come se fossero caduti sia l'islam che il cristianesimo.

Pensa Neottolemo, anche i musulmani che sono venuti in Europa per trovare quella famosa libertà di cui parlano tutti, hanno subito un'involuzione. Ci sono alcune ragazze delle nuove generazioni che si sentono in dovere, costrette, non so come dire perché è uno strano fenomeno, insomma, vogliono indossare il velo. Non puoi capire come può sentirsi mia madre. Te l'ho detto, la sua generazione ha dovuto davvero combattere per raggiungere questa libertà e per donarla anche alle successive generazioni. Ora queste decidono di mandare tutto a monte e di mettersi il velo. Sia chiaro, mia madre non è un'integralista del non-velo, è solo che non capisce come si possa tornare indietro dopo tutti gli sforzi che lei e le sue coetanee hanno fatto.

Un po' di tempo fa da voi un uomo uccise sua figlia, la uccise perché erano musulmani e lei si voleva mettere i jeans. Ora in Gran Bretagna hanno fatto il bis. Il perché si arrivi a questo io non so spiegarmelo, è davvero troppo complesso come argomento, forse dovreste farne discutere a Milo Infante ed i suoi ospiti, non si sa mai che si arrivi a qualcosa (oltretutto li hanno anche Meluzzi).

Quello che mi fa strano è che voi cattolici siete nella stessa situazione, forse non ve ne rendete conto, ma è così.

Trovate come una grande causa, battersi contro il velo, e di questo ci sono molte persone che ve ne sono grate, specialmente tra noi musulmani. Poi però continuate a battervi contro i di.co. per esempio.

In un certo senso ci sono grandi valori in questo ideale di eguaglianza che finisce nel concetto di libertà. Dico in un certo senso per quanto a volte è largamente strumentalizzato.

Non lo so, forse siete così prodighi di libertà che per donarla agli altri dovete privarvene voi stessi. Così le scorte di libertà non bastano per alcune categorie di italiani.

In un certo senso ci sono dei parallelismi tra la condizione della donna nei secoli addietro e quella degli omosessuali in questi primi anni duemila. Un giorno senz'altro quest'epoca si studierà e verrà probabilmente considerato un medioevo dell'età contemporanea. Forse un medioevo ancora più buio, in cui una civiltà di gran livello tecnico, scientifico e culturale si comporta senza criterio. Che direbbero i classici da cui la vostra civiltà ha preso le fondamenta?

Ci sono musulmani che vogliono cambiare il vostro mondo per renderlo migliore (Allah ce ne scampi e liberi) e ci sono cristiani che vogliono rendere migliore il mondo dei musulmani di prima. Ma al proprio mondo nessuno ci pensa. Siamo tutti troppo altruisti.

D'accordo, sto scadendo nel qualunquismo, lo so, ma in un momento come questo, che fa più notizia D'Alema che parla al telefono che non una ragazza uccisa dal padre, avevo bisogno di parlarne.

Vorrei chiedervi di non dimenticare tutto così in fretta, siete andati anche a fare la guerra portando grandi speranze nei popoli bombardati (speranza di non morire principalmente), ora cercate di non fermarvi alle speranze. C'è una guerra della cultura prima di una guerra più propriamente bellica. Cerchiamo di vincere la guerra della cultura, costa di meno e fa meno vittime.


A proposito, se dovete fare altre guerre mandateci solo McGyver a combattere, saprebbe fare prima e meglio.

lunedì 4 giugno 2007

Ha fatto tredici


Ho scelto questa locandina per questo anniversario perché anche io sono arrivato tardi. Me ne ero completamente dimenticato che oggi sono tredici anni che è morto Troisi. Per una volta Eupls posterà solo un'immagine e questo basta.