mercoledì 21 novembre 2007

Come sono diventato tracciatore su rete


Almeno stando a quello che dice Wikipedia, la traduzione di blogger dovrebbe essere all'incirca quella che ho scritto nel titolo. In pratica attraverso questa rubrica io lascio una mia traccia in rete, come una lumaca. Quindi sono anche chiari il come ed il perché questa rubrica va a rilento. Che vi aspettate da una lumaca, oltretutto pigra?
Questo che state leggendo è il secondo meme che vado a scrivere lanciatomi da Venerable Bidet. In realtà il meme si dovrebbe chiamare Come sono diventato blogger, ma io nella mia infinita boria mi sono visto costretto a modificare il titolo. Tant'è, lo dico per rispetto di forma (quella stilistica, non il parmigiano).
Ma veniamo subito alle domande che il meme mi pone e quindi salto i preamboli che vi ripresenterò poi nel finale sottoforma di postamboli. Tutto questo senza nemmeno sapere cosa vuol dire amboli e soprattutto senza sapere se abbia davvero un significato o sia soltanto una parola vuota come soubrette o politica.

Chi o cosa ti ha spinto a creare un blog?
Con il carattere che mi ritrovo, se qualcuno mi avesse spinto a fare un blog probabilmente ora sarei a fare qualcosa di più utile. Anche voi che mi state leggendo probabilmente sareste a fare qualcosa di più utile. Per esempio leggere un altro blog. In parole povere non l'avrei mai aperto.
In realtà quello che mi ha spinto a creare un blog è stato il desiderio di successo. Interessandomi non poco della vivace vita culturale del nostro stivalone non ho potuto fare a meno di notare che la strada del successo ormai passa per la rete. Pensate che addirittura i blogger Mastella e Di Pietro sono riusciti a diventare ministri.
Però c'è anche un altro trascurabile motivo: il blog è stato un modo come un altro per vergare (in questo caso digitare) boiate che fino a qualche tempo fa divulgavo solo a voce.
Ora come ora sento un po' la nostalgia dell'eloquio, quindi probabilmente tra qualche mese me ne andrò a passare un periodo nello speaker's corner di britannica tradizione.

Il tuo primo post?
Semplicemente la mia biografia, dato che mi sembrava d'uopo presentarmi e farlo con un semplice salve mi sembrava riduttivo. Non scrivo post a salve. Le sparo grosse.

Il post di cui ti vergogni di più?
A dire la verità ce ne sono tanti. Anzi, conoscendomi potrei dire tutti. Essere soddisfatti è una dote rara. Dal momento che non devo sposarmi io la dote non ce l'ho.

Il post di cui sei più fiero?
Questa credo di saperla. In realtà sono due.
Il primo è stato "Devo conformarmi al conformismo" che mi valse una pubblicazione su carta stampata. Il secondo è "G8 di piombo" che altresì ebbe il suo successo e girò parecchio in rete.
Però ad essere obiettivi non si tratta di andarne fieri, è solo la boria di cui parlavo prima.

Veniamo ora ai postamboli. Questo meme sarebbe da indirizzare a piccoli blogger (a conduzione familiare) meritevoli della vostra attenzione e che io ritengo degni di essere letti. C'è solo un ostacolo a questo: io leggo pochissimi blog (ma proprio pochi pochi, tipo due o tre contati). Tra questi blog uno è famoso, l'altro è più famoso ed il terzo ha già ricevuto il meme da altri lidi.
In ogni caso io il terzo ve lo segnalo lo stesso. Si tratta del blog di Matteo, che al contrario di me, spesso scrive qualcosa di utile, ovvero ci informa (tramite la stampa russa) delle torbide vicende del Cremlino, al contrario di alcuni giornalisti scaldapoltrona che aspirano a pubblicare una foto della Franzoni in lacrime. Fateci un salto.

venerdì 16 novembre 2007

Il buono, il brutto e il bambino



Nel mio vernacolo, quando una donna partorisce si dice che sgrava. Tenendo conto che sgravare vuol dire letteralmente "liberarsi di un peso", quasi quasi mi verrebbe da dire: è una stronzata!
Il tutto è già dall'inizio una bella fregatura; per una volta in cui si trova un essere dalle sembianze vagamente umanoidi disposto a concedersi: il farmacista chiude, il domopak è finito, di fare un nodo non se ne parla proprio (e che vuoi annodare con quel poco) quindi pur di non perdere l'occasione si è disposti all'accoppiamento anche a costo di riprodursi. Ed il brutto che dopo non si può nemmeno denunciare il farmacista, altrimenti chi se li sente i sindacati.
Una volta che è nato il bambino però il bello deve ancora arrivare. Come lo mettono esposto nella vetrina di neonatologia ecco che un gruppo di parenti mai visti prima si precipita a guardare l'infante

-"guardalo com'è carino, tutto pelato"
-"si si, e poi hai visto com'è piccolo?"

Ora vi sembrerà chiaro che il bambino, pur essendo il ritratto sputato di Berluconi viene vezzeggiato da tutti, mentre al Berlusconi originale non gli vuole bene nessuno. E' una gran bella ingiustizia e siamo solo all'inizio.
Dopo i primi periodi passati a comportarsi come un tossico (mangiare, dormire, rimanere fermo a letto e toccarsi la faccia) ecco che il bambino mette il primo dentino ed è subito una gran festa.
"Ha messo il primo dentino!" dicono tutti i parenti che gli portano i giochi da masticare per sviluppare a pieno la sua dentizione. Come ad un cane. Di contro i genitori che di denti ne sono riusciti a mettere ben trentadue, non si meritano nemmeno una pacca sulla spalla. Eppure con i denti del giudizio non è un lavoro facile. Ma loro sono contenti così, guardano la loro creatura e pensano "l'abbiamo fatto noi e ora caccia anche i denti, siamo il meglio che c'è" mentre usano la loro dentizione per sfoggiare un sorriso ebete.
Se guardate bene, in questa scena di giubilo per l'ex edentulo, in un angolo c'è il nonno che non solo di denti una volta ne aveva trentadue ma è persino riuscito a perderli tutti e a sostituirli con una copia in resina (che puntualmente perde) e che per premio viene ignorato da tutti.

Passano i secoli, passano i millenni, passano gli uomini che si alternano ai governi. Passa la palla che il gioco è bello in tanti, ma quello che non passa è l'arroganza dei poppanti che ora hanno imparato a barcollare sulle loro gambine tozze. Quale migliore occasione per sfoggiare questo uomo in miniatura che imita un ubriaco?

-lei, con un filo di bava alla bocca: "amore, invita i parenti che io vado a vestire il pupo"
-lui, in estasi: "siii......"

Ed ecco che i parenti in circolo osservano quell'individuo traballante spostarsi tra di loro reggendosi ora ad un divano, ora ad un muro. Se solo il bambino iniziasse a dire "aoh, scusa se te disturbo, che c'hai n'euro?" il quadro sarebbe completo. Un Baldini potrebbe obiettare che lui ha vinto la maratona e che ora quasi nessuno si ricorda più di lui. Ma che si fotta Baldini, non può reggere il confronto con un poppante, anche se questo non fa nulla di così speciale. Tantomeno può reggere il paragone con Fiorello.

Dopo qualche tempo ecco che ci risiamo, il bambino impara a balbettare qualcosa di vagamente sensato apparendo sempre più simile ad un tossico o ad un ubriaco. Invece di mandarlo in un istituto di recupero i genitori, tronfi di non si sa cosa, convocano i parenti in pompa magna.

-lei: "amore, chi sono io?"
-bimbo: "pap-pa"
-lei: "dai amore, fai sentire alla zia, chi sono io?"
-bimbo: "pap-pa!"
-lei: "su, fai vedere come sai parlare... di m-a-m-m-a..."
-bimbo: "pa*starnuto*-pa"
-lui: "avete sentito? ha detto papà!"
-lei: "giammai! voglio il divorzio!"
-bimbo: "pap-pa!!!"
-lei: "zitto specie di tossico di merda!"

Come ogni essere parassita che si rispetti, il piccolo frugoletto sugge dai suoi genitori tutto quello che gli serve e diventa un ometto. Crescendo crescendo arriva a compiere i suoi primi dieci anni e davanti la sua torta tutti gli diranno "dai, esprimi un desiderio!" e lui non se lo farà ripetere

-il giovane ometto: "uomo, tu lavorerai con gran sudore; e tu donna, visto che hai già partorito, lavorerai con gran sudore anche tu che qua mi servono soldi"
-lei: "preferivo partorire con gran dolore"
-il giovane ometto: "se poi li vendi si può pure fare..."

Passate in modo abbastanza indolore le elementari, la creatura approda alle scuole medie (chiamate così perchè notoriamente mediocri) dove iniziano i dolori.

-prepubescente: "a mà, me devi ccattà il diario di spasgherl" (è raccapricciante vedere come nel 2007 posso ritrovare gli stessi feticci della mia prepubescenza n.d.N)
-lei: "ti serve proprio?"
-prepubescente: "e come no, Alderico ne ha addirittura due!"
-lei: "ok, comunque si dice spice girls, devi imparare l'inglese, serve"
-prepubescente: "forza vecchia, muovi quelle ossa!"

...

-prepubescente: "a mà, me devi ccattà a pleistescion cinque"
-lei: "ti serve proprio?"
-prepubescente: "e come no, Alderico a casa ne ha una dodicina"
-lei: "ok, comunque si dice dozzina, devi imparare l'italiano, serve"
-prepubescente: "si vabbè, accendi sto schifo di macchina e sgomma"

...

-prepubescente: "a mà, me devi ccattà l'album delle figurine co e donne nude"
-lei: "ti serve proprio?"
-prepubescente: "tra poco divento pubescioso, dovrò anche passare il tempo in qualche modo, no? e poi Alderico ce l'ha già"
-lei: "si dice pubescente e poi..."
-prepubescente: "eccheppalle! Me piglio i soldi e faccio io va, cià"
-lei: "chi ti insegna questi modi e queste parole? Dovrebbero insegnarti un pò d'educazione in quella scuola! E ora dove corri?... Torna presto... se ti va..."

...

-lei: "pronto, parlo con il padre di Alderico?"
-papà di Alderico: "eh"
-lei: "senta, ma perchè lei compra tutte queste cose a suo figlio che poi il mio mi fa una testa tanto finchè non le compro anche a lui?"
-papà di Alderico: "perchè lavoro troppo, mi piace uscire, quindi sto sempre fuori casa, mio figlio non lo vedo mai e mi sento in colpa"
-lei: "ah..."
-papà di alderico: *tlack* tu-tu-tu-tu-tu.....

Così facendo il prepubescente diverrà un pubescente. Magari alla soglia della sua maggiore età (che dicono essere sintomo di maturità) potrebbe succedere qualcosa e finirà che si casca tutti dalle nuvole e si finisce per credere che "I nostri ragazzi ci sfuggono, vivono in un mondo inaccessibile sul quale non abbiamo potere".

sabato 10 novembre 2007

..ah l'amour..



Il Saggio disse:


Beata la mia prima donna
che mi ha preso
ancora vergine

Beato il sesso libero
se entro un certo margine..

[RinoGaetano - LeBeatitudini]

giovedì 25 ottobre 2007

I manuali di Eupls: come guardare la televisione



Nota informativa: questo manuale rientra nella categoria "manuali di pratica quotidiana". Fine della nota informativa.

Capitolo uno, introduzione:
Dal momento in cui Edison ebbe l'idea fulminante di fulminare elefanti, l'elettricità ha continuato nel tempo a fare si suoi danni fino a giungere nella nostra contemporaneità. Incrociato sulla sua strada tale John Logie Baird, l'elettricità si sposò con questi e la coppia generò la televisione: uno degli ultimi danni di cui siamo a conoscenza.
La televisione (da questo momento sarà solo TV, che io sono pigro) nasce con tutti i presupposti per cadere nell'oblio. Le prime trasmissioni erano una specie di ombre cinesi, solo che più brutte. Inoltre pensate che il povero Baird è l'unico britannico col nome lungo a non essere Sir. Questo ci dovrebbe bastare come dimostrazione che la TV a quei tempi era molto poco considerata.
Se il Baird non Sir se la fosse presa in saccoccia e non avesse continuato il suo lavoro, noi oggi non avremmo: Pippo Baudo, il Gabibbo,
la Carrà, i Pokemon, Mazzocchi ed ex presidenti del consiglio con manie di protagonismo ed eloquio impulsivo.

Capitolo due, perché farlo:
Guardare la TV non è solo un passatempo, ma è soprattutto un dovere. E' ad esempio è il modo più rapido e coinvolgente per informarsi riguardo le ultime releases delle Cognegarlascovattelappesca varie.
Potete inoltre sapere cosa c'è in offerta al supermercato sotto casa senza nemmeno dover scendere al supermercato o al limite nell'androne del palazzo a prendere il dépliant delle offerte.
Con la TV siete sempre informati riguardo a quella tre quarti di manzo carica di feromoni (una qualunque) ed i suoi partners. E stare dietro a roba simile non è facile.
Altra funzione è accendere la TV e piantarci davanti i vostri ragazzini per quasi un intera giornata, avendo come unico compito quello di nutrirli, pisciarli e cacarli; e mentre sono li, ogni tanto dategli anche qualche ceffone, sennò con tutta la TV che guardano crescono come capre e poi finiscono ad Uomini e Donne. Peggio ancora potrebbero iniziare a mangiarvi il divano.

Come se non bastasse, accendendo la TV e cercando il giusto programma potete anche imparare a cucinare, o al limite trovare un ottima scusa per sporcare la cucina senza un vero fine ultimo dal momento che l'ultima volta che avete usato una padella era quando non trovavate il martello. Lo avevate usato per rompere le noci e lo avete distrattamente buttato via con i gusci. Lo schiaccianoci si era rotto quando lo avete usato per stapparvi una birra. Insomma, dovreste proprio imparare a vivere in casa, ma ci penseremo poi.
Per finire la carrellata, la TV è utile anche per avere notizie di parte di tutto quel mondo che freme per farvi sapere cosa accade su di lui e che voi vi intestardite ad ignorare per seguire Un posto al sole. Non si fa così, il mondo vuol'essere capito e la TV vuole essere vista tutta, altrimenti possiamo anche buttare a mare i palinsesti e tornare ad un singolo canale. Ma perché questo non accada da oggi c'è questo manuale.

Capitolo tre, come farlo:

-Primo passo per diventare un buon usufruitore di TV è quello di stilare un orario con i programmi che assolutamente non potete perdere.
Oltre alle banali rubriche di cucina, cinema, spettacolo ed altre oscenità varie voi focalizzerete la vostra attenzione sui programmi di approfondimento amatoriale. Questi indispensabili show vi forniranno con puntualità, qualsivoglia opinione su qualsiasi argomento inerente la società e l'inciviltà di cui vi è pregna. Se non sapete distinguerli da una pubblicità o da una puntata di Uomini e Donne, la cosa è semplice. Il fattore che vi permetterà questo discernimento sono gli opinionisti. Di solito per vestire i panni dei saccenti, vengono chiamati personaggi dello spettacolo che hanno già appeso il sorriso al chiodo e a volte l'hanno anche sostituito con una pratica dentiera. Se queste persone inizieranno a raccontare di tutto, mettendosi in ridicolo e dando opinioni opinabili, allora state guardando il programma che ci interessa.
Di solito il jolly di questi programmi è lo psicologo/criminologo, se facendo zapping ne incontrate uno non cambiate canale!
L'utilità di queste trasmissioni è quella di informarvi su quello che pensa la gente per poi comportarvi di conseguenza, condiscendendola.

-Come seconda regola ricordatevi di non rifuggire giammai i programmi di vero approfondimento ed i TG in generale.
Saranno questi programmi, appunto, che forgeranno il vostro civismo e le vostre più alte opinioni sul popolaccio che vi circonda.
Particolare attenzione dovrete dedicare ai programmi di approfondimento politico. Tuttavia se proprio non siete predisposti a seguire questi snervanti dibattiti, vi forniamo un pratico resoconto dei programmi in questione. Guardandoli vi accorgerete che:
1. Prodi non è altro che un ladro incompetente e che quelli di destra nell'ultima puntata glie ne hanno dette quattro, facendo inoltre una splendida figura;
2. Berlusconi non è altro che un ladro incompetente e che quelli di sinistra nell'ultima puntata glie ne hanno dette quattro, facendo inoltre una splendida figura.
Tenete da conto queste due pratiche frasi e sarete liberi di forgiare il vostro credo politico senza perdere tempo ad ascoltare il primo Floris che passa o al limite (se proprio non trovate di meglio) un Emilio Fede.

-Terzo programma importantissimo per il teledipendente intelligente è il varietà.
Il varietà è un tipo di intrattenimento particolarmente radicato nella cultura italiana. Pensate che è così importante che persino Paolo Conte glie ne dedicò canzone.
Riconoscere il varietà è facile: è quel programma dove ci sono Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Se al limite non ci sono loro, troverete altri presentatori più giovani, ma sempre dalle dubbie qualità.
Per fare bella figura, il teledipendente intelligente dovrà sempre commentare il varietà con questa esatta frase "si vabbè, ma sempre le stesse cose...". Il più audace potrà anche aggiungere un laconico "che palle", ma poi se ne dovrà accollare le conseguenze.

-In questo quarto punto dedicheremo un di attenzione alla pubblicità.
La pubblicità non è così pesante come voi potete pensare. Se volete essere veramente dei buoni usufruitori di TV dovrete guardarla, vi piaccia o no.
Il segreto della pubblicità è essenzialmente uno. Ogni tanto potrà capitare di vedere una pubblicità che farà parlare chiunque, e voi potreste essere i primi a vederla per poi fare i fighi con gli amici.
Per riconoscere tali pubblicità esistono due modi:
1. se vedete uno scoiattolo che si libera violentemente di gas intestinali dopo aver masticato un chewing gum, allora voi andrete dai vostri amici e lo direte, dal momento che cose così fanno affascinare le genti per mesi interi;
2. se vedete invece qualche pubblicità creata da uno studio di un architetto famoso che ha disegnato anche il progetto di Andy Warhol, voi andrete a dire a tutti che questa pubblicità è geniale.

- Come quinto ed ultimo punto ci occupiamo dei supporti tecnologici.
Prese queste rudimentali (ma badate fondamentali) basi, ora siete dei principianti usufruitori di televisione sulla buona strada verso la totale padronanza del mezzo.
Quello che vi manca adesso per uscire dalla vostra mediocrità è un supporto adeguato sul quale perorare la vostra attività visiva.
Se avete solo un 14" della Mivar allora buttate via tutto. Non vorrete mica fare la figura del pezzente, vero?
Se non avete sostanziosi fondi vendete pure la vostra auto, o, per i fortunati che possono disporre di questa miniera d'oro deambulante, vendete uno dei vostri bambini. Così facendo potreste finalmente entrare nel fantastico mondo del widescreen dolby surround. Ma soprattutto per loro che hanno venduto i figli per procurarsi il denaro, si apre la strada più luminosa: sarete su tutti i TG del mondo e tutti conosceranno il vostro nome.
Se siete particolarmente abili e saprete sfruttare la situazione fortunata, per voi si apriranno le fatidiche porte di Vespa.

venerdì 19 ottobre 2007

Comunicazzone


In questi giorni stanno succedendo cose importanti.
Ad esempio Watson ha detto che i neri sono più scemi dei bianchi. Certo che vedendo Michael Jackson potrei dargli anche ragione. Non si capisce però come mai più diventa bianco è più diventa scemo. Dai e dai, a forza di candeggio Jackson ha finito per diventare trasparente ed oggi nessuno ne parla più. Potere dei media.
Poi è successo che la Cina se l'è presa con Bush perchè parla con il Dalai Lama. Dal governo cinese hanno detto "quello è scemo, parla con un lama e voi gli date pure retta? Ora scusatemi ma devo esportare un di cultura cinese nel TAR, poi devo organizzare le olimpiadi... qua non si finisce mai. Brutta vita quella del filantropo".
Oltre questo il governo ha deciso di dimostrare che il principio delle reazioni allergiche non avviene solo nella fisiologia umana ma anche in sistemi più complessi (come un governo appunto) ed ha organizzato una nuova manifestazione contro se stesso. Gli organizzatori hanno fatto sapere "non vogliamo i ministri tra noi, altrimenti se il governo scende in piazza, noi contro chi caspita manifestiamo? Contro nessuno?" dal governo hanno buttato la una proposta "se volete ci lasciamo un fattorino a Montecitorio e poi manifestiamo tutti contro quello, vi va?" ma non c'è stato nulla da fare. Comunque bisogna capirli, quando uno si abitua ai no senza se e senza ma, poi è difficile accollarsi delle responsabilità. Per la cronaca, Turigliatto è stato allontanato con una scusa: "senti Turiglià, ci abbiamo certi lavoratori in un paese dittatoriale del quinto mondo che gli hanno tolto il sindacato e lo sconto aziendale sulle tendine di broccato; ci vuoi mica pensare tu? Vai li, ti stai un giorno, due, tre anni e vedi un che si può fare, dai".
Infine parliamo di un ultima cosa, il disegno di legge che sta facendo tremare tutta la popolazione del web. Gli avatar sono tutti sfocati.
Questo disegno di legge tratta dell'editoria e si pone l'obbiettivo di riformarla e di renderla più vicina all'editoria che abbiamo sempre conosciuto. Solo che più controllata.
Ma lo scalpore che suscita questa creazione governativa si trova tutto in una piccola parte della legge, parte che pone la sola vera novità nel rutilante mondo dell'editoria (un mondo in cui ci si cala le brache alla velocità della luce). Ovvero questa novità consta nel fatto che nel lemma in questione ora rientrano praticamente tutti gli scritti proposti al pubblico. Anche "ciao, sono Luana e mi piace fare sesso 333/3333333" nel cesso dell'Autogrill. Quindi anche i blog. Ma non solo i blog seri: quelli che parlano di politica, economia, società e tutte le cose di cui fareste a meno andando dal barbiere, ma per esempio ci rientra anche questo blog. Si, perchè nel disegno di legge c'è una parola che incorpora nell'editoria anche l'intrattenimento. In pratica un giorno per scrivere corbellerie forse sarò costretto ad andare a zelig e poi pubblicare un libro. Questa procedura è senz'altro più pratica che non sottostare alla macchina burocratica che potrebbe essere messa in moto dalla legge disegnata.
Entrando nello specifico la legge mi dice che se io voglio continuare a scrivere le corbellerie di prima devo registrarmi al ROC (non i cosmetici, ma il Registro unico degli Operatori di Comunicazione) ed in seguito farmi coadiuvare da un giornalista con tutti i bollini e le revisioni in regola. Giornalista che ovviamente non posso tenere a nero (altrimenti Watson se ne risentirebbe).
Se qualcuno ha da obiettare che di solito un editore c'ha anche i suoi soldi, questo non conta, perchè la legge mi dice che nell'editoria rientrano anche le pubblicazioni senza carattere commerciale.
Vabbè, allora adesso tutti pensano che qua stiamo diventando come la Cina (e vista la qualità dei prodotti che ho per casa non me ne meraviglierei poi tanto). Invece no. Dopo aver letto la legge uno si rende conto che è qualcosa che avrebbe potuto concepire solo Pollock. Insomma, è confusionaria.
Grillo ormai sta diventando un troppo egocentrico ed ha preso la legge come un esplicito tentativo di tappargli la bocca, e già minaccia di trasferire baracche e burattini su un server all'estero. I commentatori si stanno chiedendo ancora se i burattini di cui parla siano loro.
Tra poco Grillo inizierà a dire che in Darfour stanno facendo la guerra solo perchè lui si è schierato contro e vogliono farli dispetto. Peccato perchè che lo spirito de V-Day mi piaceva anche.
Tornando alla legge io la vedrei solo come una prova che al governo la senilità si inizia a far sentire. Mentre scrivevano la legge si è alzato uno ed ha detto: "ma delle valvole termoioniche non ne dobbiamo parlare? Credo sia un settore che abbia urgente bisogno di regolamentazione. Voi pensateci che io devo andare a svuotare il catetere". "Chi si ricorda dov'è il bagno?".
Quello che invece mi preoccupa a riguardo è la leggerezza con cui Levi (uno dei disegnatori della legge) ha commentato questi dubbi. Per fugarli non ha trovato nulla di meglio da dire se non un demoralizzante: "Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione", alla quale ti vien quasi voglia di dire ecchecazzo. In pratica sarebbe come ritirare la macchina dal meccanico e questo ti fa: "Guardi, questa macchina l'ho sistemata con i piedi. esse che se supera i 100 Km/h si scassa. esse e non esse, non ne sono sicuro. Sta a lei decidere se rischiare, io me ne tiro fuori.".
Due palle tanto con ignorantia legis non excusat mentre i primi a non conoscere le leggi sono coloro che le scrivono. Altro che le leggi a persona, ora si scrivono direttamente le leggi a cazzo e poi speriamo che va bene.
Insomma, se c'è qualcosa che deve preoccupare non è la remota possibilità che io mi ritrovi con un giornalista a casa, ma che si stilano leggi come fossero le liste della spesa.
Comunque a parte questa svista il resto della legge è abbastanza divertente, non c'è che dire.
Mi chiedo perchè si presenti con una riforma. Dopo che si è tanto discusso sui finanziamenti ai giornali, con questa nuova regolamentazione non cambia niente. Si continuerà a distribuire soldi a chicchessia, basta che le pubblicazioni vadano avanti da cinque anni (incontestato segno meritorio).
Altra cosa divertente è che vengono inasprite le pene per chi diffama qualcuno tramite mezzo stampa. Se scrivi una cosa diffamatoria ti tagliano un dito. Dopo dieci diffamazioni o impari a scrivere con i piedi o ti cerchi un'altro lavoro.
Ma quello che più mi diverte è la geniale idea di portare i giornali a scuola per farli leggere ai ragazzini. La cosa sembra bella non c'è che dire, ma si scontra con un problema che a mio parere è pressappoco insormontabile. Quale giornale facciamo leggere ai bambini? Non so, se gli facciamo leggere Libero allora qualcuno storcerà il naso ed altri cambieranno, prima i connotati al professore e poi scuola ai loro figli. Magari li manderanno nella scuola dove fanno leggere la Repubblica e l'Unità; tanto in quella scuola si sono liberati i posti dei ragazzini che preferiscono leggere Libero.
I legislatori hanno trovato un modo geniale per risolvere la controversa questione. Cercando di riassumerlo suona pressappoco così: se la sbrighi qualcun'altro.
Insomma, davanti a cotanta legge quello che mi preoccupa meno è che questo blog in un futuro sciagurato possa chiudere.

P.S. Nel frattempo Watson si è scusato delle sue dichiarazioni dicendo "come ho fatto a dire quelle sciocchezze?". Al governo stanno già organizzandosi per non perdere un elemento simile.

giovedì 18 ottobre 2007

Sono solo fatti miei


E via (che bell'incipit, stampatelo ed incorniciatelo che è roba rara), per una volta entro nei panni di una persona sociale. Non dico socievole, sarebbe troppo. Sociale.
Qualche tempo fa Matteo mi ha lanciato un meme. Io non ho buoni riflessi, è caduto e nel ritrovarlo è passato un bel pò di tempo. Ora che l'ho preso però ho l'occasione d'oro per portare definitivamente questa rubrica sulla strada dell'egocentrismo.
Come se a qualcuno potesse importare qualcosa, in questo post prenderò a parlare di me in otto discutibilissimi punti della mia persona. E con punti della mia persona non intendo la fisicità quindi potete continuare a leggere.

Punto uno; la pigrizia.
Io sono pigro, e non ne ho mai fatto un mistero. Se ne facessi mistero dovrei poi fondare una religione e sono troppo pigro per farlo.
La pigrizia non è propriamente una bella cosa ma va apprezzata. Uno dei pregi per esempio è che la gente col tempo inizierà a prendere atto di questo vostro stato e non vi tormenterà più con estenuanti giornate in compagnia che possono mettere a dura prova la vostra scarsa propensione alla gente. Sono anche abbastanza misantropo, ma questo è un'altro discorso.
Ma se voglio essere pignoli la pigrizia ha anche enormi svantaggi. Ad esempio fa ingrassare. Al limite bisogna essere così pigri da non avere nemmeno la voglia di mangiare, ma su questo ci sto ancora lavorando.


Punto B; la misantropia.
Io ho capito di essere misantropo quando un giorno, facendomi la barba, ho sbottato contro lo specchio: "e quanti dobbiamo essere in questo bagno oggi?! vatti a fare un giro, va!".
Così come l'essere pigri la misantropia ha i suoi vantaggi. Ad esempio non vi sentirete in obbligo di ficcarvi in assurde discoteche ed ascoltare pessimi rumori con il solo scopo di dar fede a chi disse che l'uomo è un animale sociale. L'uomo non è un animale sociale, è un animale egoista. Egoista e poco dotato. Se così non fosse non avrebbe il bisogno degli altri per sopravvivere ma farebbe tutto da se e soprattutto terrebbe tutto per se in una gara a chi è er più mejo.
Questo è il mio concetto di uomo come animale sociale ed è un ottima motivazione per essere asociale.

Numero tre; tecnologia e meccanica.
Premetto che io ho la patente e quando ne ho modo la sfrutto pure.
A parte questo se qualche evento mi permetterà mai di avere un valido sistema di mezzi pubblici (data la mia pigrizia deve essere molto valido) mi libererei ben volentieri di quella trappola succhiabenzina a quattro ruote.
Io di motori non c'ho mai capito niente e sinceramente gli ho sempre mal sopportati. In realtà non sopporto ne i motori e ne la tecnologia. Badate che sono cose per cui uno deve aver pazienza. La macchina ha il vizio di voler essere recata dal meccanico ogni determinato periodo di tempo più degli extra a sorpresa nei momenti più improbabili. Ed è questa la cosa che non sopporto.
Un appello a tutti i costruttori di macchine, computer e qualsivoglia cosa si assembli e dia l'illusione che debba funzionare da se: potete costruire degli oggetti statici che così come li compro così li butto? Senza offesa, ma davvero non ho pazienza per queste cose ed odio che questi aggeggi smettano di funzionare quando dicono loro. Se poi vi dirigete verso l'intelligenza artificiale sarà sempre peggio, si romperanno sempre quando dicono loro, ma per farlo coglieranno il momento in cui ti incazzerai di più.

IV; l'umore.
Per rendere l'idea, sono al punto quattro e già sto finendo la voglia di scrivere. E dire che quando sono partito ne avevo. Il fatto è che sono lunatico ed incostante; faccio tutto ed il contrario di tutto. Sono partito che volevo scrivere ed ora ho un irrefrenabile impulso di cancellare. Cancellare in genere, non questo post.
La lunaticità influenza anche l'umore: quando c'è la luna piena si alza l'umore, quando c'è la luna vuota l'umore s'ammoscia. Ma la notte no, perché di notte dormo e all'umore non ci penso. Tranne se mi faccio sotto, ma quello è un'altro tipo di umore e poi queste cose non le faccio più da almeno due anni.

5; l'università.
Faccio lettere e precisamente un indirizzo di storia. C'è da dire altro? Via, lasciatemi piangere.

sesto; la montagna.
Non sopporto il mare, e soprattutto non sopporto i pesci. Per non parlare dei granchi o delle balene. Tutte queste sono delle creature che mi repellono e per non avere il dispiacere di condividere (o contendermi) con loro un tratto di mare preferisco godere della montagna.
Il problema sta quando la montagna va da Maometto. Una volta per esempio mi sono addormentato a Pampeago e mi sono svegliato a Medina. Ma sono cose che capitano.

penultimo; lo sport.
Vi ho già detto che sono pigro e questo dovrebbe fugare ogni dubbio riguardo me e lo sport. A parte oziare solgo sciare e giocare a tennis. A volte partecipo come portiere in qualche partitella di calcio. Comunque sono tutte cose che faccio con moderazione.

3+5; le conclusioni.
Ho sempre avuto difficoltà nel fare delle belle conclusioni alle cose che scrivo. Questo è un problema che mi accompagna dalle elementari (insieme all'altro problema: non ho mai imparato ad aprire i cassetti, li so solo chiudere). Sarà che di solito quando arrivo alle conclusioni ho sempre fretta di finire e fare qualcos'altro. Potrebbe capitare anche che io lasci discorsi a metà o che mi metta a troncare frasi e paro

venerdì 5 ottobre 2007

Siamo tutti figli di sociologhe


Per iniziare è bene che io vi metta a conoscenza di qualcosa di rilevanza notevole: stamattina mi sono lavato. Poi sono anche andato a farmi i capelli, e visto il risultato il mio barbiere doveva essere ubriaco (questo non tenendo conto che la mia capigliatura sfida a viso aperto l'imbarazzo ed ogni legge sulla crescita dei capelli). Ma la cosa più importante di questa mattina (ai fini del post ed anche della mia igiene personale) è che io mi sia lavato. Si, perché oggi me la sono presa comoda e mi sono fatto il bagno e qui non tutti sanno che quando mi faccio il bagno io sento la radio. Per completare, quando io sento la radio, sento RDS in quanto qui da me non prende praticamente altro , c'è poco campo (è uno dei problemi per chi vive a Campobasso). Ora vi dico che oggi RDS mi ha informato che negli USA, una signora smanettona soleva scaricare (discutibile) musica da internet e che per questo è stata multata dell'interessante somma di duecentoventiduemila dollari. Ora potrei dire che se ascolti Bionsè (non sono sicuro che si scriva così, ma tant'è, tanto qui siamo di bocca buona) quasi quasi te lo meriti, ma non lo farò.
A questo punto da buon vecchio quale sono potrei anche dire che l'Impero della musica è giunto fino a noi carico di menzogne,mandiamoli in pensione i direttori artistici,gli addetti alla cultura. Ma non farò nemmeno questo. (Oggi ho un esubero di preterizioni).
Analizzando la vicenda dal mio punto di vista, con questa sentenza si evince questo: oggi una donna ha pagato una buona parte dello stipendio di qualche cantante (femmina) portatrice di notevoli chiappe e di qualche altro cantante (maschio) noto puttaniere del jet set. In tutto questo, i cantanti in questione hanno dato la loro ricompensa con delle canzoni di livelli medio-basso o che dir si voglia cagate. Però cagate che vanno.

L'insegnamento che possiamo trarre da questa vicenda è il seguente: mai mettersi contro la sottocultura, perché la sottocultura è vasta ed è forte. E con sottocultura non intendo una cultura underground che fa molto figo e ribelle, quindi due volte figo (ma è sottocultura anch'essa), ma intendo la parola proprio semanticamente parlando ovvero come cultura che sta sotto, quindi bassa.
La sottocultura la si può trovare ovunque: in un artista che non conosce l'arte, in un politico che non politica, in un elettore che elegge il ministro in questione, in un impiegato che non s'impiega, in un professore che non professa (o meglio professa di testa sua, e questo è davvero pericoloso), in un guidatore che non ha ben chiaro il significato di quelle striscie zebrate in terra, in un pedone che non ha ben chiaro il significato di quelle striscie zebrate in terra. Insomma, ovunque. Cosa curiosa, è che di tali comportamenti di solito beneficiano persone dotate di più ampia sottocultura e con il carisma che potrebbe avere una cicoria.
Queste persone però di solito non riescono ad andare avanti solamente con del proprio. Il più delle volte hanno bisogno di Mtv, di alcune clientele, di diventare clienti di qualche politico, di diventare clienti di qualche politico, di diventare clienti di qualche politico, di essere stupido, di essere stupido (nota: i bisogni sono elencati secondo le categorie precedenti, leggi su e capisci).
Ovviamente tutto questo accade a scapito di una moltitudine di persone ignare di essere in scapito (ed ignare anche del significato di scapito). Riprendendo le categorie precedenti c'è chi inizia a credere che la musica siano due tette che ballano e si agitano, altri restano alla finestra aspettando che quel politico che era tanto amichevole si ricordi di aggiustare quel semaforo davanti casa tua che continua a far attraversare gente nello stesso momento in cui passano macchine che manco alla Parigi-Dakar, c'è qualche impiegato che non riesce a capire come mai nel suo ufficio gli altri continuino ad odiarlo e non vogliono capire che lui è amico di tale e che quindi può permettersi di non lavorare, c'è magari quel professore che tutti gli alunni adorano perché a ricreazione va con loro a fumare e pensa che in prima media ormai siano già abbastanza uomini, c'è chi continua a lamentarsi di tutti quei pedoni che gli si appiccicano al parafango e che si vanta di aver preso la patente "senza nemmeno leggere il libro e con una guida sola, tanto è una cazzata", c'è quel pedone che si butta improvvisamente in mezzo alla strada al motto di "questi automobilisti sono tutti dei prepotenti incoscienti".
Sotto un altra ottica la sottocultura è anche la cultura dei diritti a prescindere. Spesso questi diritti a prescindere vengono confusi con la parola libertà ed allora iniziano i veri problemi.
Queste sono tutte cose che il mio barbiere sa bene, perchè i barbieri sono come i sociologi. E poi i barbieri ti inondano di consigli, hanno sempre qualcosa da dirti ed in questo sono come le mamme. Siamo tutti figli di sociologhe.

Tornando a parlare della multa, RDS chiudeva la notizia dicendomi che se si continua a scaricare da internet, questa musica muore. Allora l'unica cosa che posso dire è: scaricate, scaricate, scaricate. Dateci dentro più che potete, tanto se vi mettete a scaricare, che so... un Clapton o un Tom Waits non vi si caga nessuno.

domenica 30 settembre 2007

I manuali di Eupls: la contraccezione


Nota informativa: questo manuale rientra nella categoria "manuali di antropologia". Fine della nota informativa.

Capitolo uno, introduzione:
Da che l'uomo scoprì per la prima volta il suo sesso e la donna pensò "che delusione; a ben vedere le costole le ha tutte, mi sa che è stato privato d'altro...", i due poterono presto aversi a vedere che (delusione a parte) avevano trovato un buon passatempo con cui impegnare i loro momenti morti. Almeno finché qualcuno non inventerà la televisione ed il bar.
Sebbene da allora i momenti morti diventarono ben pochi (ed iniziarono a prendere il nome di periodi di refrattarietà), iniziarono i primi problemi tra la coppia. Per la precisione arrivavano a scadenza regolare all'incirca ogni nove mesi e la coppia prese a chiamarli bambini.
A dire il vero l'uomo all'inizio la pensava diversamente "questi arrivano di colpo da non si sa dove, entrano in casa mia e mangiano tutto quello che io vado a cacciare lasciandomi con una fame dell'animismo ed oltretutto non dicono nemmeno grazie; li chiamerò banditi".
Per fortuna all'epoca le donne non avevano mai il desiderio di una pelliccia (in quanto vestivano solo di quello) altrimenti l'uomo avrebbe avuto presto un esaurimento nervoso.

Capitolo due, perché farlo:
Rispondere al titolo di questo capitolo è cosa facile, e per farlo continuiamo la storia.
Dopo che una ventina di bambini iniziarono a correre e piangere costantemente nella caverna (siamo nella preistoria se non l'avete capito), la coppia iniziò ad accusare la pressione.
La donna non ce la faceva più a correre da una parte all'altra per star dietro a quelle bestiole urlanti, ed oltretutto dopo il sedicesimo figlio il suo fisico non era proprio più quello di un tempo.
Allo stesso modo l'uomo iniziava ogni giorno ad accampare scuse: "oggi non posso badare ai bambini, devo lavorare fino a tardi", "mi è arrivata la lettera... la patria mi chiama in guerra, devo andare", "amore, i bambini piangono, io vado ad impiccarmi, ci pensi tu?" e cose così.
A quel punto ai due era chiaro che avevano sbagliato tutto, e per non peggiorare la situazione avevano bisogno di qualche contraccettivo.
Recatisi dal ginecologo chiesero consigli riguardo alla contraccezione, e questi rispose: "avere venti figli è già un ottimo metodo contraccettivo, dovete crescerli ora e non avrete mai più tempi morti nella vostra giornata".
Lui venne trovato nel retro della sua grotta; si era lanciato un giavellotto alla tempia con il suo propulsore. Lei scappò con un motociclista appena uscita dal ginecologo e nessuno sentì mai più parlare di lei.
Dei venti bambini la maggior parte di questi venne affidata ad un circo che si trovava in zona e crebbe li diventando un affiatato gruppo di clown finché qualcuno non fece causa al circo e lo fece fallire. Un'altro divenne un tossicodipendente. Un altro ancora un avvocato che si vantava di aver fatto causa ad un circo facendolo fallire.

Capitolo tre, come farlo:
Esistono svariati metodi di contraccezione ed ora li andiamo a considerare un po' tutti.

- Il primo metodo da prendere in considerazione è il più semplice in assoluto: la bruttezza. Se avrete la fortuna di nascere brutti, o meglio che mai orribili, non avrete assolutamente bisogno di metodi contraccettivi. Di contro sentirete un incolmabile bisogno di un qualsiasi tipo di rapporto, ma non si può avere tutto.
Indicazioni: se non avete la fortuna di nascere brutti, seguite i nostri consigli: prendete una bottiglia di vetro, rompetela sul tavolo e trafiggetevi la guancia destra. Ripetere l'operazione con la guancia sinistra. Attenzione, usare solo bottiglie sterilizzate!
Controindicazioni: coloro che scelgono questo metodo contraccettivo spesso finiscono in analisi.

-Il secondo metodo è altrettanto economico quale il primo: evirazione/castrazione/infibulazione. Certo, forse qualcuno potrà obiettare che si tratta di metodi violenti, ma provateci voi a procreare così, è senza dubbio il metodo più efficace di contraccezione conosciuto dall'uomo.
Indicazioni per lui: entrate in cucina e prendete un affilato coltello, avvicinatelo alla base dell'escrescenza molesta e recidete con un colpo secco e preciso. Quando riprenderete i sensi (se li riprenderete) avrete risolto i vostri problemi con i bambini.
Se avete a disposizione dell'azoto liquido potrete anche usare la seconda modalità di evirazione: congelate la parte fastidiosa del vostro corpo e successivamente frantumatela con un maglio.
Indicazioni per lei: recatevi in un luogo qualunque dove vendano dei fili resistenti e aghi. Una volta forniti del materiale, unite le due componenti ed usate le vostre abilità nel ricamo. Sarà difficile arrivare alla fine ma stringete i denti.
Controindicazioni: praticare questa contraccezione, specie se non si è pratici, può provocare la morte (specie per lui). Inoltre sappiamo di tali che sono finiti in analisi.

-Il terzo contraccettivo che analizziamo è il metodo Ogino-Knaus.
Indicazioni: il metodo consiste all'incirca in questo "speriamo che ci va bene..."
Controindicazioni: se non amate le famiglie numerose questa contraccezione non fa per voi.

-Come quarto metodo abbastanza economico abbiamo il preservativo. Questo è forse il contraccettivo più usato.
Indicazioni: la contraccezione si svolge nel seguente modo
lui "ti do due botte?"
lei "hai il preservativo?"
lui "no"
lei semplicemente se ne va
Controindicazioni: visto che un preservativo ha il suo costo e voi ne sarete quasi sempre sprovvisti, tanto vale usare il metodo della bruttezza, costa meno. Se invece girate provvisti di preservativo verrete considerati degli illusi sessuomani.

-Quinto metodo contraccettivo per lei è la spirale ed un metodo molto poco economico.
Indicazioni: questa contraccezione consiste nel portarsi dietro un ipnotizzatore che nel momento del rapporto vi ipnotizzerà, facendo rotare una spirale (si chiama così per questo), e vi ripeterà "tu non rimarrai in cinta".
Controindicazioni: l'associazione ginecologi ha detto a riguardo "se vogliamo fare un paragone tanto meglio il metodo Ogino-Knaus".

-Sesto metodo di contraccezione, e parliamo ancora di lei, è il diaframma. Questo metodo consiste nel frapporre tra i gameti una barriera che li tenga il più lontano possibile.
Indicazioni: se dopo aver usato questo contraccettivo avrete un figlio troppo chiaro allora il diaframma era troppo aperto; se il bambino sarà nero allora il diaframma ero troppo chiuso; se nel bambino c'è qualcosa che non va ed avete l'impressione che si "veda troppo" allora vi siete sbagliati ed avete inserito il grandangolo.
Controindicazioni: non ce ne sono, al contrario sappiamo di chi, una volta inserito il diaframma, ha iniziato a cantare splendidamente.

-Settimo modo di contraccezione è la pillola. Il metodo descritto nella totalità è il seguente:
prima di un rapporto si somministra al partner della stricnina che lo seccherà all'istante.
Indicazioni: è bene non farsi vedere dal partner mentre ci si appresta a somministrare il veleno altrimenti lui o lei ne avranno a male.
Controindicazioni: può causare la morte.

-Al punto otto ci occupiamo di vasectomia e chiusura delle tube. Metodi simili, consistono nell'impedire ai gameti di venire a contatto e compiere il fattaccio tramite l'interruzione dei dotti di lui e di lei.
Indicazioni: se volete effettuare questa contraccezione senza l'aiuto di un chirurgo sarà difficile uscirne vivi.

-Il punto nove è in realtà una sotto categoria di contraccezione già citata in precedenza: la morte.
Questa pratica contraccettiva è molto facile da attuare, basta morire.
Indicazioni: morendo avrete la certezza matematica che mai più nulla uscirà dal vostro corpo per spargere il vostro seme in giro. Per lei invece non c'è certezza che qualcuno non provi ad accoppiarsi con voi anche dopo il trapasso, ma di certo non rimarrete incinte.
Controindicazioni: oltre a non poter procreare, la morte causa anche spiacevoli inconvenienti quali:
cattivo odore, putrefazione, impossibilità motoria, mutismo, sordità, cecità, sepoltura, ecc...

mercoledì 22 agosto 2007

Ave Cciss, morituri te salutant


Ormai siamo alla fine. Come incipit potrebbe apparire drammatico, ma in realtà è solo una constatazione. Ormai siamo alla fine dell'estate, ve ne potete accorgere dal fatto che la maggior parte di voi ha da poco ripreso a lavorare. Altri se ne potranno accorgere dal fatto che ormai cade la pioggia, milioni e milioni di gocce che si sbucciano le ginocchia.
Devo dire che quest'estate non è stata statica. Io da par mio me ne sono andato in Svezia a vedere se questo paese funziona per merito degli svedesi o par qualche altra ragione (ve ne parlai già) e la risposta che ho trovato è che funziona per merito degli svedesi. Oltretutto questo mi porta a pensare che se l'Italia non funziona è sempre colpa degli svedesi che notoriamente sono pochissimi da noi. Di contro posso dire che in Germania gli italiani non sono molto ben visti, specie da quando hanno deciso di festeggiare ferragosto in modi abbastanza discutibili che hanno portato i tedeschi a dire "gli italiani sono tutti mafiosi"; altri giurano di aver sentito i tedeschi dire "gli italiani sono tutti mafiosi, mettiamoli nei campi di concentramento. Heil mein Fuhrer!".
Apparte questi luoghi comuni ce ne sono stati altri che sono andati ben più per la maggiore durante quest'estate: le autostrade. La incontenibile voglia di divertimento, ha portato sottobraccio milioni di macchine ad incolonnarsi su questi luoghi di comune aggregazione coatta, come d'altronde succede ogni anno. Attualmente il MIT sta cercando di capire i reconditi processi che fanno in modo che le ferie vengano prese nello stesso periodo da almeno la metà della popolazione italiana. L'altra metà che resta ha casa ha detto: "vanno bene le ferie e le vacanze, però l'anno prossimo ce lo lasciate aperto almeno l'ospedale?"
Cosa assai strana, quest'anno c'è stata una vera impennata dell'alcolismo. Se non ci credete vuol dire che non avete sentito la televisione, e tantomeno siete stati a dare ascolto al ministero dedito alla viabilità. A sentire queste due fonti, sembrerebbe che almeno il doppio degli incidenti avvenuti quest'estate sono stati causati da autisti avvinazzati e camionisti ebbri. L'associazione scuolaguida italiana ha dichiarato: "certo che l'alcol è un grave problema; ora scusateci ma dobbiamo regalare un po' di patenti". Così anche dalla motorizzazione civile hanno detto la loro: "alle prime dieci telefonate regaleremo venti patenti ed una batteria di pentole, correte al telefono!".
Per l'anno prossimo sono previsti nuovi inasprimenti legislativi per gli automobilisti: chi guiderà dopo aver bevuto un Campari sarà bendato e giustiziato con un singolo colpo di pistola in fronte; ciononostante gli Autogrill saranno obbligati a tenere in magazzino il doppio delle normali scorte di alcolici, e novità più importante, ogni automobilista dovrà tenere delle piccole bottigline di grappa a portata di mano nel veicolo.
Ma gli scampati all'autostrada hanno potuto godersi le loro vacanze sulle spiagge abusive riarse dalle fiamme, dove al tramonto si possono ammirare le orde dei clandestini che sbarcano ad ogni piè sospinto. Dai ministeri hanno fatto sapere che se un clandestino sbarca sotto i fumi dell'alcol, per lui sono cazzi amari.
Chi invece ha deciso di andare sulle spiagge straniere per farla in barba a Briatore, avrà avuto la fortuna di godersi in prima persona un uragano di quelli buoni. Al contrario Briatore è rimasto tranquillo in Sardegna senza uragani, ma con molta fica.
Ora ai ministeri non sanno più che pesci prendere per non far morire la gente in vacanza, così si sta già pensando di rendere illegali le ferie estive e soprattutto il ferragosto. La gente sarà libera di morire a casa propria. Il tutto rientra nella logica "reprimere è meglio che educare".
Così tutto questo mi fa ripensare alla Svezia, che forse è per merito degli svedesi che funziona bene, ma messa così suona così simile al razzismo...

lunedì 6 agosto 2007

Un gommone che si chiama desiderio


Partiamo da un assunto: io me ne vado in Svezia. Posso ben immaginare quanto questo a voi interessi, ma se devo dirla tutta, a me andare li non può far altro che piacere. Se non siete d'accordo potrei anche aggiungere un'ultima cosa: alla faccia vostra.
A questo punto potrei anche finire il post qui, qualche informazione ve l'ho data, sapete dove vado in vacanza e potete anche immaginare che questo blog per un indeterminato periodo di tempo sarà in balia del destino (*appello privato* tranne se Drum Brum decida mai di postare qualche sua vignetta *appello privato*). Ma soggiungo infine, che di tali facezie voi possiate farne a meno e che quindi a me tocca parlare di qualcosa di interessante ed addurre alcune (seppur stringate) argomentazioni.
Quindi do un limite al mio errabondo favellare e pongo fine a quest'incipit che sfugge ad ogni decenza di sintesi.
In Svezia ci vado in aereo. Sia chiaro, non il mio, ma della Ryan Air (che costa poco e ci sono buone possibilità che mi porti a destinazione senza farmi provare l'ebrezza del precipitare nel vuoto). Vi voglio anche informare che i preparativi del viaggio sono stati cosa semplice in quanto sia io che la Svezia siamo nell'UE, e per questo la burocrazia mi sorride facilitandomi non poco nel mio spostamento.
Poi c'è un altro punto di non poca importanza in questo viaggio; ovvero io vado in un paese civile. Le alte sfere del transatlantico, sono stati anni a dirmi che la Svezia è un paese civile e che si deve prendere esempio da loro. Al che io vado a controllare (per chi voglia un resoconto di civiltà mi faccia sapere e riporterò con me in Italia la relativa documentazione).
Ma la Svezia non è l'unico paese civile al mondo. Nossignore, c'è anche l'Australia. Il fatto che l'Australia riesca ad essere civile senza possedere un significativo numero di svedesi per me resta un mistero insolubile (se insolubile in acqua è detto: mistero apolare). Se volete sapere perché l'Australia è un paese civile dovete (una volta finito di leggere il post ed esservi complimentati con il sottoscritto, sia chiaro) spegnere il computer, scendere in strada ed andare tra la gente. Magari fate una capatina al bar in piazza (mettetevi fuori e prendete una bionda bella fresca, che d'estate si usa così) e state li ad ascoltare quello che dice la ggente.
Va bene, non vi va, allora ve lo dico io. La ggente dice che l'Australia è civile perché ha rigide norme sull'immigrazione. In pratica succede che se un nutrito gruppo di disperati non organizza un D-Day, sarà impossibilitato ad addentrarsi nelle acque territoriali dell'isolona australe. Più facile sarà che il barcone dei disperati di prima coli a picco in mezzo al mare. E sarà bene che quella barca sia davvero piena di stronzi, così che possano galleggiare senza troppo sforzo e magari salvarsi la vita (o gonfiarsi d'acqua come delle zampogne, dipende dall'igroscopicità dell'individuo). Se con dei subdoli artifizi costoro riescono a toccare riva, allora verranno internati in strutture di isolamento dalle quali non potranno uscire nemmeno per fare un po' di shopping.
Una bella scuola di civiltà, non c'è che dire.
In Italia invece (che qua ci vogliamo tutti bene), sebbene le leggi vietino di fare gite di gruppo tra l'Africa e la Sicilia, è un continuo vai vai (via non ci vanno) di clandestini.
A questo punto mi tornano in mente alcuni dei "grandi traguardi dell'umanità". Oltre al fatto che siamo andati sulla luna (ci sono stati un ciclista americano, un famoso trombettista di colore ed altri astronauti), spendendo ingenti somme di denaro, abbiamo raggiunto anche un'ottima conquista, che non ci è costata solo soldi, ma anche miliardi di vite umane. Siamo dovuti passare per la seconda guerra mondiale, con i soldati ammazzati e le persone gasate (nei campi di sterminio, non nel senso che erano eccitate e contente), ma alla fine siamo riusciti a creare l'ONU. Ora sono passati anni ed anni, ed abbiamo potuto tutti constatare che l'ONU non serve ad un fico secco. Forse l'unica sua utilità è vantarsi la presidenza di turno (dimostrando che uno spirito comunitario non si è mai creato).
Con questo voglio dire che stiamo ancora eludendo il problema. Ci scanniamo sull'utilità dei centri di permanenza temporanea, e ne decantiamo la disumanità, creiamo degli allegri slogan da cantare allo stadio o in parlamento (a scelta dell'interessato), mandiamo Caruso a dormire nei CPT togliendo a Dalla una dei suoi maggiori successi, ma un vero passo verso i trattati internazionali non si muove.
Pochi giorni fa sentivo che la mia Regione, così come le vostre tutte, hanno dovuto sborsare una certa somma di denaro da mandare all'estero per finanziare dei corsi che i futuri immigrati possono fare a casa loro per poi venire qui preparati linguisticamente e professionalmente, il che vuol dire non emarginarsi, o al limite emarginarsi di meno. Se non altro non dovranno venire in contatto con Caruso, a meno che loro non lo vogliano di loro sponte.
Nel frattempo continuiamo ad esportare armi e democrazia, così nei paesi importatori potranno spararsi democraticamente e non avranno tempo per pensare a chi, forte di un vetusto natante, mena gente dall'una all'altra sponda. Come un Caronte, li leva da una valle di lacrime per portarli in un inferno di incomprensioni (e peggio che mai c'è Caruso).
Forse sono io che non capisco, e magari questa gente fa comodo per foraggiare l'eterna battaglia politica, e per far continuare me a scrivere corbellerie.

lunedì 30 luglio 2007

S'i fosse foca, arderei 'l mondo


Salve, come prima cosa ci tenevo a presentarmi: io sono una foca, ma non una di quelle normali che vivono tra i ghiacci in balia degli orsi polari e del DDT. Io sono una foca più fortunata, sono una foca da appartamento. Sapete come sono le mode; fino a qualche tempo fa era figo avere i pitoni d'appartamento, gli iguana da appartamento e d'estate i topi da appartamento. I miei padroni invece volevano distinguersi, così decisero di prendere me, una foca da appartamento appunto, e dare quel tocco estroso alla loro vita.
Mi vennero a prendere in Canada, me lo ricordo ancora. Io all'epoca ero solo un cucciolo, ed ero stato catturato da un cacciatore di foche per divenire il passatempo del suo figliolo. Un giorno nella baracca dell'uomo arrivò una giovane coppia che distratto il cacciatore prese a dare bastonate sul capo del mio padroncino (per non rovinargli quello splendido giubbino bianco della Colmar che indossava) dopodiché mi portarono via con loro, in Italia.
Ora voi capirete che per me vivere in Italia è dura, troppe differenze con il Canada. Sorvolando sulla mancanza di tagliaboschi corredati di camicia di flanella, quello che più mi manca del Canada è il freddo. Non fraintendetemi, in Italia c'è un bel clima, è una zona a temperatura temperata (che non è un freddo pungente), ma cercate di capirmi, io sono una foca, e di solito quelli della mia specie, in vita loro vedono solo il ghiaccio. Insomma, per quest'inconveniente mi trovo costretta a vivere costantemente in casa, in una stanzetta più fresca delle altre; non esco mai, mi hanno trasformato in una foca monaca anche se io sono di tutt'altra specie.
Ora però voglio parlarvi di quello che più mi preoccupa. E' un po' di tempo che i padroni iniziano a parlare delle ferie, che vogliono andare a casa e "dovecavololalasciamounafoca". Per esempio l'altro giorno sono venuti tutti affettuosi dicendomi qualcosa circa il New Jersey; io però non credo si riferissero allo stato americano... Sempre con la stessa precisa cadenza, discutono di autostrade e di lacci. Insomma, io da foca quale sono, ho pensato che vogliono abbandonarmi in autostrada. La cosa non mi dispiacerebbe poi molto, sarebbe un'occasione per cacciare il muso fuori di casa (senza doverci far roteare una palla). Quello che mi preoccupa è che in autostrada fa caldo e non ci sono pesci da mangiare. Io, se solo potessi farmi intendere, proporrei una vacanza in Canada, così che loro possano lasciarmi n'copp u pack int all'acqua.
Ma poi, cosa dovete mai farci con una foca d'appartamento? Magari non vado in giro a mordere bambini quando meno ve l'aspettate, non abbaio, non vi lascio peli ovunque, non sbavo, non...
Ora che ci penso, se proprio volete un animale, accontentatevi di voi stessi.

venerdì 20 luglio 2007

G8 di piombo


Parlare male dell'organizzazione del G8 di Genova sarebbe un po' come sparare sulla croce rossa (ovvero un G8 di Genova). Il G8 a Genova non s'aveva da fare. Pensate a tutto quello che è successo, credete sia il baratro di ogni umana decenza? Dite che si è toccato il fondo?
La verità è un'altra. C'è qualcosa di misterioso attorno a quei comportamenti che nemmeno la magistratura più pilotata riuscirà a nascondere, per il semplice fatto che nessuno sospetta di questo. E' un qualcosa questo, così etereo da competere con il mistero: a cose serve un blog?
Diciamocela tutta, Genova porta sfiga. Non dite che non è così, le avvisaglie le avevamo già avute. A Genova presero il via gli avvenimenti che portarono agli anni di piombo. Se non è sfiga questa.
A quei tempi Almirante decise che avrebbe tenuto un comizio nel capoluogo ligure. Si sapeva già come sarebbe andata la cosa, tant'è che la maggior parte delle persone che ci teneva a riportare le cosce a casa, al comizio non c'era andata.Dopo che Almirante iniziò ad orare, iniziarono i tafferugli, fascisti contro comunisti, comunisti contro fascisti, polizia nel panico e tale Venturini colpito alla testa da una bottiglia (che lo portò alla morte). A Genova stavano dando il via ai comizi al pesto.
A vederla meglio, si parla anche di persone con i caschi, con le spranghe, volti coperti ed altri sanguinanti, persone ammaccate... se ci fossero state delle lanterne ricavate da zucche si sarebbe potuto pensare ad halloween. Invece erano scontri di piazza.
Da allora si iniziò ad abituarsi all'idea, e i comizi al pesto si fecero sempre più frequenti così come i Venturini.
Così all'epoca successe una cosa a dir poco curiosa se vista dai giorni nostri: la destra, quella dei fascisti, aveva tutti contro. Aveva contro per prime le istituzioni. Non passavano un morto senza che in parlamento qualche missino non chiedesse spiegazioni riguardo alle indagini non svolte. Dall'altra sponda, tutti gli avversari dipingevano i (ragazzi) morti come degli agitatori che si erano meritati quello che gli spettava. Così la polizia lasciava parecchi morti in ogni manifestazione al pesto, e nessuno se ne curava. Gli unici a farsene cruccio (e soprattutto offesa) erano i missini.
Poi a Genova, parecchio tempo dopo questi fatti, si svolse il G8. Si sono viste persone con i caschi, con le spranghe, volti coperti ed altri sanguinanti, persone ammaccate... se ci fossero state delle lanterne ricavate da zucche si sarebbe potuto pensare ad halloween. Invece era guerriglia urbana. La situazione è pressoché identica a quello che accadeva nello stivale all'incirca trenta anni fa. Solo che adesso il morto è di sinistra. Quindi se il passato è buono sulla pasta, allora se lo possono mangiare (e quando la frase, in questo contesto, diventa impersonale sappiamo tutti di chi si parla) e farlo sparire. Si possono dimenticare tutti di quello che è stato, di quando le ingiustizie le pagavano le famiglie dei morti dell'altra parte. Ci si può dimenticare di tutto quello detto all'epoca. Ci si può dimenticare che oltre a dei criminali, si ha a che fare con un morto. E magari farlo diventare un criminale quel morto, che ha avuto quello che si meritava.
Anche questo è già successo. Trent'anni fa è successo ai fascisti. Tra i tanti criminali ci sono stati anche (e soprattutto), tanti ragazzi morti "per la maglia", magari perchè a quell'ora erano ancora dentro la sezione dell'Msi. Ma i morti sono morti, hanno sempre il loro peso (un peso morto, scusate la battuta). Allora come sbarazzarsi di questo peso? Semplice, "era un criminale" ed è fatta.
Così anche Giuliani era un criminale e ha avuto quello che si meritava.
Forse almeno sui morti si potrebbero mettere da parte le divisioni politiche. Forse Fini potrebbe ricordarsi che alla Daniela tesero un agguato e che tutte le istituzioni fecero spallucce.
Dovrebbero ricordarsi di tante cose. Dovrebbero ricordarsi che esiste una coscienza e se si vuole anche una giustizia.

Nota: nella foto c'è Stefano Recchioni, missino ucciso dai Carabinieri vicino la sede di Acca Larentia.

giovedì 5 luglio 2007

I manuali di Eupls: come diventare un pentito


Nota informativa: questo manuale qui pubblicato rientra nella categoria "manuali di diritto". Fine della nota informativa.

Capitolo uno, introduzione:
Dalla soppressione dell'associazione "qualcuno tocchi Caino (magari con un badile)" chiunque debba pagare le sue colpe può stare tranquillo all'ombra del volemose bene che permea tutti gli italici sentimenti. Quindi a rigore di rubrica (ricordo a chi si approccia al diritto che qui si affrontano tematiche quali la certezza della pena e la correttezza del giudizio), vi porgiamo fiduciosi alcune semplici regole con le quali potrete vivere dei vostri delitti, ma soprattutto dei proventi del vostro pentimento.

Capitolo due, perché farlo:
Lasciamo da parte l'irredentismo, noi tutti abbiamo preso coscienza di vivere nell'Italietta. L'italietta è quel posto dove sono presenti l'Alitalietta, la Telecometta, la politichetta e la scarpetta (nel sugo); non è quindi quest'Italietta un posto quale Fiume o la Corsica, ovvero delle piccole italie. L'opinione pubblica ha iniziato già da tempo ad opinare che l'Italietta è un brutto posto in cui vivere in cui essere un operaio precario in nero al soldo di un'azienda fantasma è già un buon posto al quale poter aspirare (a attraverso il quale spirare). Vi chiedo, è bello vivere in un un luogo di tal guisa? Si signori, lo è. L'Italietta va capita, va vissuta ed infine va gestita. Questo territorio così disastrato, in cui l'agoniato settore pubblico diviene solo un settore e del pubblico se ne sbatte, vi offre innumerevoli modi di raggiungere quel successo mediatico che meritate.

Capitolo tre, come farlo:

Premessa indispensabile di questo nostro elenco è la seguente: ricordate, per diventare un buon pentito occorrerà mettere in pericolo vite altrui ed a volte anche uccidere; se non siete disposti a far questo evitate di leggere il seguito

-come prima cosa occorrerà trovare un lavoro che devi da voi ogni possibile sospetto. Particolarmente gettonati sono incarichi quali impiegato agli sportelli (generico, basta trovare uno sportello ed impiegarsi) ed incarichi sindacali. Specialmente l'incarico sindacale creerà attorno a voi un alone di mistero ben maggiore di un normale terrorista.

-ora che avete il vostro anonimo impiego iniziate ad avvicinarvi allo spontaneismo armato. La cosa potrebbe sembrare semplice; per prima cosa dovrete scegliere contro cosa armarvi, potete farlo contro: il capitalismo, il comunismo, il socialismo, il perbenismo, il laicismo, il cattolicismo (e sennò i famosi "ismi" del '900 dove vanno?), la polenta, l'inattività del Vesuvio, la secca del Po, il surriscaldamento del pianeta, eccetera. O, al contrario, potreste armarvi a favore di: il capitalismo, il comunismo, il socialismo, il perbenismo, il laicismo, il cattolicismo (e sennò i famosi "ismi" del '900 dove vanno?), la polenta, l'inattività del Vesuvio, la secca del Po, il surriscaldamento del pianeta, eccetera (cosa credevate?).

-avete scelto il vostro credo, molto bene, ora focalizziamoci sul nome. Se vi stanno a cuore le faccende fluviali allora potreste provare con pro Po (pP); se poi siete uno dei nipotini di Paperino e volete esprimere solidarietà verso un vostro fratello sceglierete Qui pro Quo (QpQ); se siete nostalgici degli anni di piombo e volete vedere morti quelli a cui il Vesuvio va bene spento, allora sarete i combattenti per il magma (tenete conto che per salvaguardare l'atmosfera plumbea dei '70 sarà vostra prassi scegliere titoli comprendenti parole come combattenti, armati, rivoluzionari, ecc.). Di particolare interesse potrebbe essere riutilizzare nomi di bande che in passato si sono fatte un nome (vedi Brigate Rosse) perseguendo la loro causa.

-siete quasi pronti per presentarvi alla stampa, ci sono solo ultimi due passi da compiere. Per prima cosa vi serve un arsenale che si rispetti e che incuta timore ai quali viene puntato contro. Inizierete procurandovi armi di piccola taglia. Una P99, molto maneggevole, non eccessivamente pesante, di dimensioni ridotte, colore nero, caricatore capace di sedici proiettili calibro 9; sarà questa la vostra prima arma, e badate bene che qui vi si sta consigliando un piccolo gioiello nel campo. Provvederete in seguito a rifornirvi di armi automatiche. Badate bene, procuratevi un giardino ove tenere sepolto e nascosto al mondo il vostro "materiale per esperimenti balistici".

-completate le precedenti istruzioni, se non volete passare per degli idioti, sarebbe ora di dare dimostrazione al mondo di cosa siete capaci. Procuratevi del diserbante (magari quello che usate per curare il giardino dove avete seppellito il vostro arsenale) e usatelo per creare degli ordigni esplosivi. In base alla vostra determinazione, provvederete a posizionarlo davanti ad edifici affollati che possono essere: banche, scuole, università, ospedali, tribunali, ecc. Ovviamente farete detonare le bombe in orari di punta.

-continuate sulla vostra strada per qualche anno mietendo vittime più che potete.

-ponete a capo della vostra gerarchia uno sprovveduto e subito dopo recativi in questura per denunciarlo.

-il clamore suscitato dal vostro pentimento vi sarà utile per fomentare l'odio sullo sventurato da voi eletto a capo, che taccerete subito di essere il mandante di ogni singolo omicidio.

-ora viene la parte difficile, dovrete scontare una pena detentiva, ma non disperatevi. E' in questo momento che sfrutterete la vostra sedentarietà coatta per mettervi sui libri e produrre un tomo autobiografico in cui racconterete tutte le vostre scelleratezze. Ovviamente racconterete la vostra figura come quella di una marionetta sottoposta alle enormi forze del sistema. Ne verrete fuori abbastanza bene.

-dopo qualche anno di insofferenza ecco che per voi arriverà la grazia. Se avrete saputo gestir bene i diritti del vostro libro, ora sarete proprietari di una discreta villa a Capri dove vi ritirerete a vivere, ovviamente svolgendo qualche mansione statale, preferibilmente in un ministero.

-rimettetevi sui libri e producete altri tometti ne carne e ne pesce in cui sfruttate l'onda lunga del successo del vostro battesimo editoriale. Lasciate infine che la gente si dimentichi di voi ed esponetevi: raccontate a tutti che il vero capo eravate voi e che ogni singolo omicidio l'avete eseguito con le vostre mani ma ora siete cambiato e soprattutto pentito.

-è arrivato il momento di accettare gli inviti. Iniziatevi così ad abituare a tutti quegli studi televisivi e a tutti quei giornalisti curiosi perché per molto tempo saranno la vostra vita. Giocatevi bene questo momento perché sarà fondamentale per il vostro ultimo passo.

-se avete seguito alla lettera il vademecum, e se la seconda repubblica ancora regge, allora voi sarete pronti a gettarvi nella turbinosa vita politica. Io non vi sto dicendo di fare i consiglieri o i sindaci. Sfruttate le conoscenze che vi siete fatti al ministero e tentate il colpaccio: presentatevi alle politiche. Fin ora nessuno è riuscito ad arrivare a tanto, ma provare non costa niente.

-a questo punto siete diventati dei perfetti pentiti ed avrete avuto successo. Questo vuole anche dire che il manuale vi è stato utile, e se così fosse, consigliatelo agli amici, vi ringrazieranno.

venerdì 15 giugno 2007

La posta #4 -musul-mano pesante-


Eupls pubblica una nuova lettera e questa volta il tema è abbastanza importante:


Caro Neottolemo, lo so che ultimamente non sei molto attento alle notizie di cronaca, ma avrai sicuramente sentito che in Gran Bretagna una ragazza musulmana è stata uccisa dal padre. Lo so che non avevi mai affrontato il discorso sul tuo blog, ma non sarebbe ora di farlo?

Io non sto qui a dirti la mia storia, come mi chiamo, cosa faccio e come sono; ti basti sapere che potrei essere un ragazzo come tutti che vive in una qualsiasi parte dell'Europa "civile", ed in tutto questo quello che conta è che sono musulmano. Ma non musulmano come i buddisti dell'ultim'ora, non sono musulmano come gli esplosivi uomini del "vento divino", e nemmeno sono musulmano tipo i ferventi testimoni di geova. Sono musulmano come un cattolico che è tale perché lo era il padre e prima di lui il nonno, come uno di quelli che si fa la cresima perché altrimenti in chiesa non lo sposano.

Io non sono nemmeno europeo, la mia famiglia è originaria di una zona dell'Africa del nord. Fai tu in quale paese, potrebbe essere l'Algeria, il Marocco, è uguale, non fa differenza. Mio padre venne in Europa perché mia madre fece pressioni: non avrebbe mai sopportato di vedere mia sorella costretta dietro un velo, con una considerazione sociale un gradino più in basso della considerazione che si ha per un gradino. Figurati, mio padre non era certo il massimo della comprensione all'epoca e non accettò subito l'idea. Per fortuna c'era mia nonna che la pensava proprio come mia madre. Era da tempo che mia nonna, mia madre e tante come loro, combattevano per raggiungere una certa uguaglianza, o se non altro divenire altro che non delle sfornafigli da appartamento. Insomma, è per questo che siamo venuti in Europa.

Ora mia madre lavora al comune della mia città e mio padre si è quasi abituato a questa vita; certo è stato difficile per lui.

Certo, ma sorella (ed anche io) siamo stati fortunati, nostro padre è stato abbastanza comprensivo. Ma la storia che ho raccontato prima accadeva cinquanta anni fa, erano altri tempi, c'era una mentalità più aperta. Sembra assurdo ma è così. Infatti è bastato un uomo che ha deciso di schiantare due aerei su altrettante torri per mandare tutto all'aria. Ma non solo a noi musulmani, mi sto rendendo conto che anche a voi cattolici le cose non vanno molto bene.

Dopo che le due torri sono andate in terra, con loro sono cadute anche le convenzioni che ci tenevano bene o male in piedi. Come se fossero caduti sia l'islam che il cristianesimo.

Pensa Neottolemo, anche i musulmani che sono venuti in Europa per trovare quella famosa libertà di cui parlano tutti, hanno subito un'involuzione. Ci sono alcune ragazze delle nuove generazioni che si sentono in dovere, costrette, non so come dire perché è uno strano fenomeno, insomma, vogliono indossare il velo. Non puoi capire come può sentirsi mia madre. Te l'ho detto, la sua generazione ha dovuto davvero combattere per raggiungere questa libertà e per donarla anche alle successive generazioni. Ora queste decidono di mandare tutto a monte e di mettersi il velo. Sia chiaro, mia madre non è un'integralista del non-velo, è solo che non capisce come si possa tornare indietro dopo tutti gli sforzi che lei e le sue coetanee hanno fatto.

Un po' di tempo fa da voi un uomo uccise sua figlia, la uccise perché erano musulmani e lei si voleva mettere i jeans. Ora in Gran Bretagna hanno fatto il bis. Il perché si arrivi a questo io non so spiegarmelo, è davvero troppo complesso come argomento, forse dovreste farne discutere a Milo Infante ed i suoi ospiti, non si sa mai che si arrivi a qualcosa (oltretutto li hanno anche Meluzzi).

Quello che mi fa strano è che voi cattolici siete nella stessa situazione, forse non ve ne rendete conto, ma è così.

Trovate come una grande causa, battersi contro il velo, e di questo ci sono molte persone che ve ne sono grate, specialmente tra noi musulmani. Poi però continuate a battervi contro i di.co. per esempio.

In un certo senso ci sono grandi valori in questo ideale di eguaglianza che finisce nel concetto di libertà. Dico in un certo senso per quanto a volte è largamente strumentalizzato.

Non lo so, forse siete così prodighi di libertà che per donarla agli altri dovete privarvene voi stessi. Così le scorte di libertà non bastano per alcune categorie di italiani.

In un certo senso ci sono dei parallelismi tra la condizione della donna nei secoli addietro e quella degli omosessuali in questi primi anni duemila. Un giorno senz'altro quest'epoca si studierà e verrà probabilmente considerato un medioevo dell'età contemporanea. Forse un medioevo ancora più buio, in cui una civiltà di gran livello tecnico, scientifico e culturale si comporta senza criterio. Che direbbero i classici da cui la vostra civiltà ha preso le fondamenta?

Ci sono musulmani che vogliono cambiare il vostro mondo per renderlo migliore (Allah ce ne scampi e liberi) e ci sono cristiani che vogliono rendere migliore il mondo dei musulmani di prima. Ma al proprio mondo nessuno ci pensa. Siamo tutti troppo altruisti.

D'accordo, sto scadendo nel qualunquismo, lo so, ma in un momento come questo, che fa più notizia D'Alema che parla al telefono che non una ragazza uccisa dal padre, avevo bisogno di parlarne.

Vorrei chiedervi di non dimenticare tutto così in fretta, siete andati anche a fare la guerra portando grandi speranze nei popoli bombardati (speranza di non morire principalmente), ora cercate di non fermarvi alle speranze. C'è una guerra della cultura prima di una guerra più propriamente bellica. Cerchiamo di vincere la guerra della cultura, costa di meno e fa meno vittime.


A proposito, se dovete fare altre guerre mandateci solo McGyver a combattere, saprebbe fare prima e meglio.

lunedì 4 giugno 2007

Ha fatto tredici


Ho scelto questa locandina per questo anniversario perché anche io sono arrivato tardi. Me ne ero completamente dimenticato che oggi sono tredici anni che è morto Troisi. Per una volta Eupls posterà solo un'immagine e questo basta.

mercoledì 30 maggio 2007

Stessa spiaggia, stesso male


-Buongiorno

-Salve, l'aspettavo da un po'. E' sceso tardi in spiaggia oggi. E che occhiaie poi... Si sente bene?

-Si sa, ieri sono andato a letto molto tardi.

-Ma si, ha fatto bene. E' stato fuori a divertirsi eh? Ma ha fatto bene sa, se queste cose non si fanno in ferie dico io!

-No no, è che c'erano troppe zanzare e non sono riuscito a dormire.

-E allora metta lo zampirone.

-Non posso, sa, mio figlio è asmatico. Veniamo al mare perché fa bene a lui, ce l'ha detto il medico. Così dobbiamo sorbirci le zanzare.

-E dire che qui quando c'erano i pipistrelli di zanzare non se ne vedevano.

-E adesso invece, dove sono i pipistrelli?

-Li hanno fatti sparire perchè disturbavano donne e bambini. Approposito, dov'è suo figlio?

-Lui dorme.

-E sua moglie?

-Dorme anche lei.

-E come mai solo lei sveglio?

-Mia moglie ha detto che dovevo fare la spesa. Mi sono svegliato ben presto per fare la spesa, ed ora sono sceso in spiaggia. Ecco perché le occhiaie.

-Beh ma se non si fanno questi sacrifici per la famiglia... La famiglia va rispettata, è un bene prezioso, sa. Beato lei che ha una famiglia.

-Approposito, mi è sembrato di capire che lei vive da solo.

-Si, sono vedovo.

-Oh, mi spiace.. e non ha mai pensato di rifarsi una famiglia?

-Fossi scemo...

-E la famiglia che è un bene prezioso?

-Lo sono anche i soldi ed il tempo libero.

-Si dedica molto al lavoro?

-Sono pensionato.

-Che culo...

-Ma parliamo d'altro, cosa le prepara sua moglie per pranzo? Io ho prenotato al ristorante sa. Lei cosa mangia?

-No no, cucino io, mia moglie dorme.

-Capisco, e cos'ha in mente di preparare?

-Stricnina e cicuta.

-....

(da lontano)- scusi signore, mi può tirare la palla? Signore? Signore?? Ehi signore?

-Che c@##o vuoi pure tu?!?!?!

(da lontano con tono critico)- Va la...che roba, certo che la gente potrebbe andare anche in vacanza ogni tanto... Cafone!



(riprende il dialogo con il pensionato)



-Su su, caro il mio signore, stia calmo! Pensi che lei è proprio fortunato sa.

-Ma per cosa scusi?

-Perchè può godersi l'ultima stagione di questa spiaggia. L'anno prossimo qua ci mettono una spiaggia privata, ci fanno tutto un lido la dietro sulla duna con la discoteca ed il ristorante. Pensi che fino ad una settimana fa era pieno di ambientalisti, tutti che protestavano. "Salviamo la spiaggia", "il mare è un bene di tutti e tutti devono rispettarlo", dicevano così. Avrebbe dovuto vedere che casino.

-Ed ora dove sono finiti?

-Li hanno portati in mare, a largo...

-Va che roba, ormai costruiscono ovunque. Ma chi vuole andare in spiaggia libera come fa?

-Vede li, quel corridoio di sabbia tra quei due lidi? La ci va chi vuole la spiaggia libera.

-Ma come? Quello è l'attracco per i natanti, è vietato stare li.

-Oh, ma non si preoccupi che tra poco lo chiudono e ci mettono un bar.

-E perché mai?

-Hanno paura che gli ambientalisti possano scendere a terra una volta tornati dal largo.

-Ecco...

-Ma questo è niente, doveva esserci cinque anni fa lei.

-Che succedeva cinque anni fa?

-Ma lei non sa nulla? Qui cinque anni fa era pieno di tartarughe marine, cavallucci marini, c'erano un'infinità di pesci. Una cosa guardi.

-Ed ora? Spariti di colpo?

-Eh si, li hanno tolti perché disturbavano i bagnanti.

-Ma scusi, qui non è bandiera blu?

-Blu? Va la. Qui è bandiera bianca, è tutto sterilizzato. Non c'è traccia di essere vivente nel raggio di sette chilometri.

-E nessuno ha dice nulla?

-Ma certo, per un po' di tempi doveva sentirli gli ambientalisti, hanno fatto un casino. "è uno schifo" dicevano.

-Ed ora? Si sono arresi così?

-Ma no, li hanno distratti bruciando quattro quinti di foresta amazzonica e sono subito corsi a protestare di la. Upi maior minor cessat. Ma infondo questa situazione è solo questione di tempo.

-Ah, si stanno prendendo provvedimenti? C'è un piano di ripopolamento ittico?

-Ma no, che dice. Tra tre anni qua ci tirano su un porto che non si è mai visto.

-Un porto grosso?

-Più o meno tutto il litorale. Pensi che si spingerà nell'entroterra per almeno dieci chilometri. Una cosa guardi.

-Fanfaraonica direi... E gli ambientalisti?

-Stanno pensando di mandare dei bambini a tirare i sassi agli orsi marsicani. Così vede come correranno quelli, e al porto non ci badano.

-Ma è pazzesco... (triiin) Oh,mi scusi, mi squilla il cellulare... Pronto?...Che ora è?...Ah, ora di pranzo...Si...e si... e si!! Ora salgo a cucinare! E un momento!

Mi scusi sa, mia moglie, devo andare a cucinare. Torna oggi pomeriggio in spiaggia?

-Non credo, oggi pomeriggio sono con amici per un poker. Lei scende in spiaggia?

-Non credo, mi sa che dovrò pulire casa.

-E sua moglie scende?

-Non credo, va a giocare a bridge con le amiche...

-Ah, bene, che gran cosa la famiglia.

-Ma vaff...