lunedì 22 dicembre 2008

Minima immoralia

- (omissis) sono io, (omissis). Bel casino, eh?
- Finalmente ti fai sentire, ti avrei chiamato nel pomeriggio
- Sono stato con gli avvocati, l’avrai immaginato
- Avvocati… qui siamo con la merda fino al collo

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sabato 1 novembre 2008

Detour


-Salve
-Salve. Nome e cognome prego
-Neottolemo, senza cognome
-Sesso?
-Volentieri
-Scusi?
-Maschile
-Età?
-Ventitrè
-Studi?
-Ci diamo del tu?
-Titolo di studi...
-Licenza media superiore come assistente di laboratorio microbiologico
-Consisterebbe?
-Succhio dalle pipette quando si rompono le pompe
-Succhiare... pompe...
-Scusi?
-Prendo appunti, non faccia caso
-Perché ha deciso di intraprendere questa strada con noi?
-Ora sono studente di lettere
-Capisco. E' l'unico motivo?
-Sono pigro
-Lei forse non sa noi siamo da sempre contrari alla pigrizia
-No, non sapevo, ma mi adatto facilmente
-Ha degli hobby?
-Suono la chitarra. In realtà avrei sempre voluto imparare a suonare il sax o il clarinetto
-Clarinetto eh?
-Si, clarinetto. Che, non sta bene?
-E' uno strumento come tanti. Musicista preferito?
-Ammiro molto Freddie Mercury
-Dovevo immaginarlo
-Non sta bene?
-Non faccia caso. Sport?
-Tennis, mi piace il tennis
-Già...
-Qualcosa non va?
-Andiamo avanti. Crede nella famiglia?
-Le reputo un'unità fondamentale nella nostra società
-Le piacciono i bambini?
-Molto
-Mai pensato di possederne uno?
-Possederne?
-Averne
-Averne... si
-Senta, voglio essere franco: su di lei ho dubbi
-Che genere di dubbi?
-Le piacciono i bambini, e Freddie Mercury
-E allora?
-Sono sintomi che non posso sottovalutare
-Che sintomi?
-Lei potrebbe essere affetto da omosessualità
-Oddio... lei mi spaventa. Crede davvero che sia possibile?
-Non sottovalutiamo mai l'omosessualità qui. Ha pensato di farsi vedere dal suo medico curante?
-Io no.. mai. Ma è grave? Se è grave me lo dica, sarò forte
-Credo sia ben grave, a lei già piacciono i bambini. Legga qui
-E' terribile... Ma, allora, devo immaginare che non se ne fa niente....
-Mi spiace
-Ci pensi su, la prego...
-Nelle sue condizioni ci metterebbe in una condizione di imbarazzo. Provi a curarsi e poi torni, ecco, faccia così
-Ma una cura ancora non esiste... sarà così difficile
-Senta mi spiace. Non se la prenda ma io uno come lei proprio non me la sento di averlo in seminario

mercoledì 15 ottobre 2008

Come sopravvivere all'olocausto e raccontarlo agli amici

Parte seconda: apocatastasi

Se con tutto quello che è successo fin ora, ormai si potrebbe archiviare la catastrofe planetaria come improbabile e repentina conseguenza dell’operato umano c’è ancora un’importante vicenda che merita menzione. E’ questa, se volete, la madre di tutte le distruzioni, che tra i più avvezzi al mistero è conosciuta come profezia del 2012TM .
La profezia del 2012TM è rubata ai Maya che attraverso un computo astronomico® delinearono degli intervalli di tempo che loro definirono cicli. Secondo questo computo®, la FUFFA (Federazione Unitaria dei Futurologi e Fisici Amatoriali) ha creato la profezia del 2012 e relativa mitologiaTM . Vedendo nello specifico si possono distinguere delle fasi.

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mercoledì 17 settembre 2008

Come sopravvivere all'olocausto e raccontarlo agli amici

Parte prima: -4



Dal momento che il 10 settembre 2008 ho visto come sono andate le cose, ho deciso di anticipare la stampa di ben quattro anni e una manciata di mesi: la prossima fine del mondo ci sarà nel 2012. Precisamente il 21 dicembre 2012. Sull’ora precisa si sta informando chi di dovere. Io spero che sia verso le quindici, che a quell’ora mi prende sonno e non ho mai niente da fare.
Badate che quella del 2012 non sarà una fine del mondo come quella del 10 settembre. Ci sono delle differenze sostanziali che non vanno prese sotto gamba e vedo di elencarle partendo dalla fine del mondo più recente, quella del 2008 insomma.

Le modalità dell’ultimo scampato olocausto sono ormai quelle ben collaudate dell’epoca contemporanea, cioè fanno capo alla tecnologia.

-La prima si ebbe negli anni ‘40 quando un manipolo di fisici (capeggiati dal Dottor Morte) partecipò al progetto Manhattan. In quell’occasione un certo Teller pronosticò che lo scoppio di una bomba atomica avrebbe incendiato l’atmosfera e causato gravi danni alla specie umana tra i quali figuravano l’estinzione ed i melanomi. In realtà Teller si sbagliava e, contrariamente alle psicosi mondiali, l’atomica ebbe come effetto il rifiorire dei freaks nei circhi di tutto il mondo.

-La seconda catastrofe mondiale del ‘900 si ebbe nel 2000 (ah!), in cui la nostra civiltà sarebbe collassata a causa del Millennium Bug e della nostra dipendenza dai computer. In realtà non accadde niente, a parte il fatto che le aziende informatiche incassarono miliardi per aggiornare computer che non necessitavano aggiornamenti. L’unico disastro che venne preso sotto gamba quell’anno fu la messa in onda del Grande Fratello in Italia e a vederla ora è un vero peccato che il Millennium Bug non fu niente.

-La terza catastrofe (ma più piccola, una catastrofetta) si ebbe nel 2001. Qualcuno pensò che il Millennium Bug sarebbe arrivato infatti proprio quell’anno visto che si apriva il nuovo millennio. Invece niente. In compenso venne messa in onda la seconda edizione del Grande Fratello.

-La quarta catastrofe è quella più recente, ovvero il buco nero del Cern. Se n’è già parlato abbastanza e non voglio tediarvi con un inutile resoconto delle vicende. In ogni caso è finita che l’umanità ce l’ha fatta anche stavolta.

-In anteprima vi posso svelare che la prossima catastrofe in chiave tecnologica avverrà nel 2038, anno in cui la farà da padrone il bug del 2038. Facente parte della stessa famiglia del Millennium Bug, questo del 2038 sarà un altro degno avversario dei computer di tutto il mondo. Notizie certe le abbiamo ricevute tramite John Titor, un viaggiatore del tempo che provenne dal 2036 e arrivò nel nostro presente (a bordo di una DeLorean) per risolvere il baco nel suo futuro. Tra le tante notizie che questo viaggiatore del tempo ci lasciò spicca l’olocausto nucleare del 2015. Quindi siamo a sei.

Come ho già accennato prima, il carattere di queste disgrazie aberranti dell’età contemporanea non si basano sull’ineluttabilità del fato, ma piuttosto sono un misto di: punizione divina, decadimento sociale ma soprattutto fallibilità umana. Infatti in tutti questi casi, l’agente che mette in pericolo l’umanità è lo stesso uomo sotto forma di un gruppo di scienziati pazzi coadiuvati dal Dottor Morte.
Ovviamente gli elementi classici di una catastrofe standard ci sono tutti (a parte l’olocausto intendo) anche se distinguibili in due casi.

Il primo è l’evento più inquietante ovvero la distruzione planetaria. A quanto pare, questo concetto estremo appare con la sperimentazione di tecnologie rivoluzionarie. Nello specifico dei casi prima citati, tecnologie che manovrano in qualche modo grosse quantità di energia. Ma questa è solo una prima facciata, perché la psicosi si genera nel momento in cui le tecnologie in questione vanno a ricreare condizioni naturali estreme. Infatti la bomba atomica prende “ispirazione” dallo studio delle reazioni che avvengono nelle stelle, mentre gli esperimenti del Cern poggiano le loro basi sui raggi cosmici (e dove si approderà lo scopriremo solo in seguito, cosa che avviene banalmente con quasi tutti gli esperimenti innovativi). Abbiamo quindi dei punti fermi: l’uomo sfida la natura, la natura è troppo per l’uomo, l’uomo viene distrutto senza possibilità d’appello.

Nel secondo caso che si denota negli esempi sopra citati, non configura la distruzione del pianeta, ma semplicemente un’umanità regredita, spaesata e probabilmente avviata a diventare brutale. Il meccanismo è semplice: l’uomo si affida al suo ingegno, l’uomo demanda i suoi bisogni alle macchine quindi al suo ingegno, l’ingegno falla, l’uomo si ritrova a ricominciare da capo in un ambiente ostile. Di solito questo tipo di apocalisse più lieve viene presa come l’occasione per l’umanità di redimersi, cioè creare una nuova società libera dagli errori del passato. A ben vedere una battaglia persa nel momento in cui si decide di ricreare una società e questo ci dimostra che se apocalisse dev’essere, meglio una fatta bene senza possibilità di scampo.
Non ultimo tra i disastri spazza-umanità ce n’è uno particolare: lo sconvolgimento climatico. Ovviamente attuato dall’uomo. Paradossalmente questo è la tragedia più reale che possa colpire l’umanità ma nonostante tutto non riceve l’impatto mediatico che richiederebbe e, cosa più strana, non scatena psicosi. Le conclusioni che si possono ricavare da questi disastri sono semplici: l’uomo non si fida dei suoi simili ma soprattutto ha terribilmente paura di morire.
Se ci avete fatto caso, con lo sconvolgimento climatico sono saliti a sette i disastri che l’uomo ha paventato in questi tempi recenti. Non per inquietarvi, ma vi lascio un appunto. Da Wikipedia: 7. Prendetelo come un anticipo della seconda parte.

Semicontemporanea con MenteCritica

giovedì 10 aprile 2008

I manuali di Eupls: come votare i partiti minori


Breve compendio per essere un buon elettore in alcuni difficili partiti.

Come votare tremmista (o anche: darsi la zappa sui piedi)

Il tremmista perfetto andrà a votare domenica 14 aprile ma si recherà al suo seggio anche il 15. Il secondo giorno lo farà per protestare: un tremmista dovrebbe votare due volte o anche di più per quanto sono forti i suoi ideali.
La domenica vi sveglierete di buon mattino, verso le cinque e per assicurarvi di essere ben svegli tirerete due ceffoni a vostra moglie. Se la donna dovesse protestare assestatele un calcio, e nel caso questa dovesse continuare allora uccidetela con un colpo di roncola. Che imparino a stare al loro posto queste femmine. Dirigetevi in cucina dove consumerete il pasto mattutino del tiemmista: una tazza di latte con pane raffermo di due mesi prima. Buttate la scodella vuota nel lavello, con sufficienza e dirigetevi alla rastrelliera. Scegliete la zappa migliore che avete, quella delle feste magari, ed andate nell'arativo. Prendete a colpire la terra grassa e feconda, una, due, trecento volte. Adesso che avete svolto i vostri esercizi mattutini potete anche tornare in casa per le preghiere. Ringraziate Iddio per la pioggia che innaffia i campi, per il sole che scalda la terra, per i giovani che mietono le messi, per i buoi che tirano l'aratro, ma soprattutto ringraziatelo per avervi creato belli, forti e tremmisti.
Strigliate il vostro baio, tirategli due bastonate per fargli capire chi è il padrone e sellatelo, è il momento di recarsi al seggio. Ricordate di portare con voi il vostro moschetto, polvere e piombo a sufficienza: di questi tempi non si sa mai e poi è sempre meglio tenersi in allenamento per la rivoluzione.
Entrate nel seggio con tutto il cavallo: se questi borghesi riescono a vivere tra di loro una bestia in più non sarà certo un problema. Prendete la vostra scheda e una volta in cabina mettete una X (o al limite sarchiate) sul glorioso simbolo tremmista (che Dio lo protegga). Consegnate la scheda alla scrutatrice e tiratele uno schiaffo per avervi porto la sua mano senza chiedere il permesso. Queste donne non impareranno mai a stare nei loro ranghi.
Uscite dal seggio, montate a cavallo e dirigetevi a galoppo verso il primo pezzo di terra che trovate, occupatelo con una milizia coscritta alla buona e lavoratelo finché le vostre infinite energie ve lo permetteranno.

Note accessorie: se il seggio in cui andrete a trovare è ubicato in una scuola, molto probabilmente saranno presenti in loco delle aiuole: sarà vostro compito di estirpare i fiori e piantare del ben più utile grano.

Come votare forza nuova (o anche: the importance of being arian)

L'elettore di Forza Nuova si recherà ai seggi sia la domenica che il lunedì del voto, ovviamente non potrà votare tutti e due i giorni. La domenica vi sveglierete alle quattro di notte e per non perdere tempo avrete cura di andare a dormire già vestiti di jeans maglietta, catene e con la testa ben rasata. Una volta alzati dirigetevi alla vostra postazione da trucco e disegnatevi una svastica sul volto. Uscite di casa, recatevi al seggio dove alle ultime elezioni Prodi ha preso il 70% e devastatelo. Se questo è lo stesso seggio dove voi dovete votare poco male, un voto in meno a Forza Nuova non vale quelli che farete perdere al PD. Tornate a casa, liberatevi di eventuali corpi del reato, mettetevi a letto e datevi malti per tutto il giorno: non si sa mai che alle forze dell'ordine venga in mente di farvi visita.

Il lunedì avrete di nuovo sveglia di prima mattina per essere al seggio alla sua apertura. Recatevi in borghese e disarmati, anche se i più temerari di voi potranno accompagnarsi con un coltello a serramanico: se vi scoprono questo potrà valervi una candidatura alle prossime elezioni.
Votate in tutta fretta e una volta imbucate le schede andrete a far capannello davanti all'ingresso del seggio. Qui resterete per tutta la durata delle votazioni a guardare male chiunque entri a votare, nella speranza di far guadagnare qualche voto al vostro partito. Il voto è segreto e voi non avrete la certezza che le minacce urlate a destra e a manca saranno efficaci, ma di solito due calci dati nei punti giusti fanno il loro effetto.


Come votare giovani dell'italia futura (o anche:beeella, le votazioni!)

La maggior parte degli elettori di questo partito andrà a votare preferibilmente di lunedì. Il sabato voi giovani avete da fare in giro e la domenica sarebbe troppo impegnativo recarsi alle urne. Il lunedì del voto vi alzerete preferibilmente tardi, ma non troppo, badate che ad una certa i seggi chiudono ed espletare il voto sarebbe difficile dopo le 15. Una volta svegli lavatevi, se vi va, e vestitevi. Se non è troppo disturbo per voi, cercate di abbigliarvi nella maniera meno ridicola possibile e se proprio non riuscite a rinunciare a quel bel blazer bordeaux almeno evitate di accoppiarlo alle infradito blu.

Uscite di casa all'orario che vi va, ma cercate di non superare l'una. Prendete la macchina, ma solo se questa è abbastanza imbarazzante e/o costosa. Nel caso siate sprovvisti di un'autovettura simile farete l'autostop. Badate bene: non andrete mai a piedi e non usufruirete dei mezzi pubblici, i giovani non si abbassano ad azioni così vili.
Prima di dirigervi ai seggi farete una puntatina al CoolBar o in qualsivoglia locale dove i giovani sono soliti riunirsi dalle vostre parti. Qui rimarrete all'incirca un'oretta a parlar di niente o al limite vi spingerete a millantare di relazioni sessuali che non avete mai avuto. Date un'occhiata all'orologio badando bene che tutti notino quel mezzo milione che avete al polso ed uscite dal locale. Percorrete un cento metri e quando siete sicuri che nessun conoscente vi stia guardando chiedete l'ora ad un passante. Dirigetevi al seggio e durante il percorso cercate di tenere a mente che dovreste proprio imparare a leggere l'orologio.
Giunti nel seggio entrate nella maniera più rumorosa e vistosa possibile non dimenticando di squadrare chiunque sia intorno a voi. Presentate i documenti, accampate scuse che "in foto esco sempre male", prendete le vostre schede e ringraziate con un "grazie zì". Dirigetevi in cabina e contrassegnate il simbolo di Giovani dell'Italia Futura con una X (se non lo sapete è quel segno che usate per firmare).
Uscite dalla cabina e mette le le schede nell'urna. Nell'urna sbagliata ovviamente altrimenti qualcuno potrebbe avere dei dubbi sulla vostra gioventù.
Ora che avete adempiuto al vostro dovere civile potete tornare dei vostri amici e parlare di argomenti seri, ad esempio del vostro voto e dei benefici che porterà al paese: ministero della moda, consistenti tagli alla ricerca, più macchine veloci per tutti e cose così.


Come votare sacro romano impero liberale cattolico (o anche: ode a Ned Ludd)

Chi ha deciso di votare per questo partito sappia innanzitutto che dovrà necessariamente recarsi alle urne nella data di domenica 13 aprile 2008, non di lunedì, sia chiaro, come si s'addice al vostro rango e al vostro credo. Nella giornata del voto e del signore vi sveglierete con calma, alle 11 circa, vi farete servire cornetto e cappuccino a letto che poi consumerete con placida calma signorile. Abbandonate il vostro giaciglio intorno alle 11.45 e nettate le vostre nobili membra. Vestitevi con gli abiti della domenica e le donne tengano a mente che sarà per loro opportuno indossare un corsetto. Nel frattempo avrete cura di ordinare alla servitù di preparare la carrozza e di strigliare i cavalli.
Una volta approntati salite sul vostro bolide d'altri tempi e prendete a bastonare il cocchiere affinché vada il più veloce possibile e nel contempo urlerete "al voto! al voto!": la plebe che vi osserverà lungo le strade dovrà avere l'impressione che voi non vediate l'ora di adempiere ai vostri doveri civili.
Arrivati al seggio avrete cura di farvi precedere nell'ingresso dalla vostra servitù (servitù che ovviamente avrà fatto il tragitto dalla vostra residenza al seggio rigorosamente a piedi) e non lesinate insulti a costoro, infondo è sempre plebe anche se ripulita.
Una volta giunti al banchetto degli scrutatori non consegnerete per nessun motivo ne i vostri documenti ne la scheda elettorale: il vostro rango è un'assicurazione sufficiente. Se gli scrutatori avranno l'ardire di protestare fateli percuotere con un ramo di salice.
Una volta che vi saranno consegnate le schede formulerete la seguente frase: "Dio me l'ha data, guai a chi la tocca!". In seguito darete la vostra scheda alla servitù e li manderete in cabina a votare. Badate bene che i vostri servi votino per il simbolo del Sacro Romano Impero Liberale Cattolico, altrimenti taglierete loro le dita come punizione.
Uscite dal seggio con la grazia che vi contraddistingue, consumate un pasto frugale in loco e concludete la giornata con una rilassante partita a badminton.


In semicontemporanea con Mentecritica.

lunedì 28 gennaio 2008

Invadeteci

Forse non si è capito, ma qui dei moniti e delle procedure di infrazione non se ne fotte nessuno. Basta cazziatelle. Bisogna passare alle maniere forti. Noi non possiamo fare più molto. I signori qui sopra si sono fatti una legge elettorale ad hoc che non ci consente di cacciarli via. Dicono che ora “la parola deve passare al popolo“. Ma che parola? Al massimo possiamo mettere una croce su un simbolo dopo che loro hanno già deciso tutto nelle segreterie di partito. Mettere una croce non è parola, è analfabetismo.
Per questo, gentilissimo José Manuel Durão Barroso, ci faccia la santissima cortesia di formare un bell’esercito europeo e di venire a liberarci. Il destino della classe politica italiana, dal senato alle comunità montane, passando per regioni province e comuni, lo lasceremo decidere a voi. Basta che ve li portiate via. Poi ci arrangiamo noi.
Per aiutarla nel compito di diffondere il messaggio abbiamo redatto un appello in diverse lingue. E’ venuto un po’ così così perché abbiamo dovuto fidarci del traduttore di google. A differenza dei mangia mortadella e dei bevitori di champagne, non disponiamo di laute prebende, segretarie multilingue e macchine blindate. Ci siamo dovuti arrangiare. Venite e prendeteveli tutti.

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mercoledì 16 gennaio 2008

Cattolaicesimo


Mi sono fatto un giro sulla stampa internzionale. Ero curioso di vedere lo scandalo per il Papa che non parla. Nessun accenno sull'afonia di Ratzinger ma in compenso su quasi tutte le prime pagine ci sono due notizie: Mastella si dimette perchè la moglie è ai domiciliari, Capello indagato per evasione fiscale. Nemmeno una parola su quanto bel sole abbiamo, sulla pizza e sul mandolino. Sono stizzito, nessuno che acclami il trionfo di laicità e tantmeno nessuno che si straccia le vesti per l'attentato alla libertà di espressione. Ora le cose sono due: o all'estero danno per assodato che il Papa è un capo spirituale (e di uno sputo di terra) e non un demonio tentacolare, oppure sono tutti dei cazzoni che non capiscono gli eventi.

Ho letto in giro di qualcuno che ha ricordato del trattamento che Zapatero ha riservato al Papa e del ludibrio in cui i laicisti italici si crogiolarono nell'occasione. Zapatero come tutti sanno è uno che si è messo in testa di fare le riforme sociali. Non le riforme sociali tanto pe fà, ma quelle vere. Ad esempio ha fatto i pacs e il divorzio liofilizzato istantaneo. Tutto questo in un paese dove il fascismo ha avuto Franco al potere fino al 1973, dove i vescovi ed il papa parlano almeno quanto in Italia (sembra ci siano cattolici in tutto il mondo, sono peggio dei terroni 'sti qua), dove esiste un'opposizione di destra che non si crogiola in attacchi gratuiti ma oppone. Se vogliamo anche rivangare la storia, come in questi giorni piace tanto fare, la Spagna è anche il paese che ha visto nascere l'inquisizione e dove questa è stata più brutale. Così brutale che nel Regno di Napoli (allora dominio spagnolo) la popolazione preferì mettersi sotto l'egida di Roma piuttosto che affidarsi all'inquisizione spagnola. Inoltre era questa un'inquisizione talmente preparata e capillare che un inquisitore spagnolo, tale Francisco Pena (e questo su Wikipedia non c'è), riuscì a tenere sotto scacco tutto lo stato pontificio e persino il papa. Se la mettiamo sotto questo punto di vista l'Italia rispetto alla Spagna è uno stato principiante riguardo la "dominazione" cattolica e fascista.
Questo senza ovviamente parlare delle ingerenze statunitensi, che hanno avuto altrettanta importanza nella formazione economica e politica della Spagna che abbiamo davanti agli occhi. La stessa Spagna che qualche tempo fa ci fece vergognare perchè Rubbia da loro costruiva centrali solari a tutta mandata mentre da noi a stento si preparava un caffè con del metano russo.
La stessa spagna che era considerata il paese dell'europa occidentale più arretrato economicamente e culturalmente (d'altronde è gente che è stata sotto il fascismo fino agli anni '70, che ci si può aspettare). Sempre la stessa Spagna che se prendi un treno arrivi in orario e non c'è nemmeno "lui" a dare una mano. La Spagna che a livello culturale è cresciuta talmente tanto che ora ha anche il Guggenheim (e non un Peggy Guggenheim, uno originale).
Per tornare in argomento è la Spagna dove l'85% della popolazione sono cattolici. E' vero, in Italia ce ne sono di più, ma l'85% di persone potenzialmente succubi (è la nostra concezione) del papa è pur sempre una bella maggioranza.
La Spagna pur avendo un assetto che la rende davvero simile all'Italia ha una sostanziale differenza. E non parlo del Vaticano. La diferenza maggiore che si può notare è che là lo stato funziona.
Io che non sono credente, e che quindi posso pensar male e fare peccato, dico che la chiesa è solo uno dei tanti pretesti per non governare un paese. Così come per la scorsa legislatura lo sono stati i comunisti con tutti quei pezzi di bambino tra i denti.
Come già molti hanno detto è davvero l'ora di fare i conti con il '68. Pensate che siamo nel 2008 e sono 40 anni che non se ne trova una soluzione. Ma questo fa comodo ad ogni partito. E' facile ubriacare un pugno di professori e "i giovani ardori" di qualche universitario per salvare la faccia riguardo la propria inattività e dimostrarsi più o meno coerente. E' invece difficile rendersi conto della situazione in cui siamo, ed è scomodo farlo sapere a chi poi va a votare. La stampa estera però non è stata parca di insegnamenti quest'oggi, e avremmo tutti da impararne.
Per fortuna siamo il paese del sole, il paese del mare.

Per finire voglio darvi un consiglio, se uno svizzero vi dice: italiano pizza, spaghetti mandolino, mamma, voi non arrossite e non abbassate il capo, ma ditegli che lui non prende parte neanche ad una barzelletta.
Ora vado a suonare un pò il mandolino che è la miglior cosa per digerire la pizza agli spaghetti che ho mangiato a cena.



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