mercoledì 22 agosto 2007

Ave Cciss, morituri te salutant


Ormai siamo alla fine. Come incipit potrebbe apparire drammatico, ma in realtà è solo una constatazione. Ormai siamo alla fine dell'estate, ve ne potete accorgere dal fatto che la maggior parte di voi ha da poco ripreso a lavorare. Altri se ne potranno accorgere dal fatto che ormai cade la pioggia, milioni e milioni di gocce che si sbucciano le ginocchia.
Devo dire che quest'estate non è stata statica. Io da par mio me ne sono andato in Svezia a vedere se questo paese funziona per merito degli svedesi o par qualche altra ragione (ve ne parlai già) e la risposta che ho trovato è che funziona per merito degli svedesi. Oltretutto questo mi porta a pensare che se l'Italia non funziona è sempre colpa degli svedesi che notoriamente sono pochissimi da noi. Di contro posso dire che in Germania gli italiani non sono molto ben visti, specie da quando hanno deciso di festeggiare ferragosto in modi abbastanza discutibili che hanno portato i tedeschi a dire "gli italiani sono tutti mafiosi"; altri giurano di aver sentito i tedeschi dire "gli italiani sono tutti mafiosi, mettiamoli nei campi di concentramento. Heil mein Fuhrer!".
Apparte questi luoghi comuni ce ne sono stati altri che sono andati ben più per la maggiore durante quest'estate: le autostrade. La incontenibile voglia di divertimento, ha portato sottobraccio milioni di macchine ad incolonnarsi su questi luoghi di comune aggregazione coatta, come d'altronde succede ogni anno. Attualmente il MIT sta cercando di capire i reconditi processi che fanno in modo che le ferie vengano prese nello stesso periodo da almeno la metà della popolazione italiana. L'altra metà che resta ha casa ha detto: "vanno bene le ferie e le vacanze, però l'anno prossimo ce lo lasciate aperto almeno l'ospedale?"
Cosa assai strana, quest'anno c'è stata una vera impennata dell'alcolismo. Se non ci credete vuol dire che non avete sentito la televisione, e tantomeno siete stati a dare ascolto al ministero dedito alla viabilità. A sentire queste due fonti, sembrerebbe che almeno il doppio degli incidenti avvenuti quest'estate sono stati causati da autisti avvinazzati e camionisti ebbri. L'associazione scuolaguida italiana ha dichiarato: "certo che l'alcol è un grave problema; ora scusateci ma dobbiamo regalare un po' di patenti". Così anche dalla motorizzazione civile hanno detto la loro: "alle prime dieci telefonate regaleremo venti patenti ed una batteria di pentole, correte al telefono!".
Per l'anno prossimo sono previsti nuovi inasprimenti legislativi per gli automobilisti: chi guiderà dopo aver bevuto un Campari sarà bendato e giustiziato con un singolo colpo di pistola in fronte; ciononostante gli Autogrill saranno obbligati a tenere in magazzino il doppio delle normali scorte di alcolici, e novità più importante, ogni automobilista dovrà tenere delle piccole bottigline di grappa a portata di mano nel veicolo.
Ma gli scampati all'autostrada hanno potuto godersi le loro vacanze sulle spiagge abusive riarse dalle fiamme, dove al tramonto si possono ammirare le orde dei clandestini che sbarcano ad ogni piè sospinto. Dai ministeri hanno fatto sapere che se un clandestino sbarca sotto i fumi dell'alcol, per lui sono cazzi amari.
Chi invece ha deciso di andare sulle spiagge straniere per farla in barba a Briatore, avrà avuto la fortuna di godersi in prima persona un uragano di quelli buoni. Al contrario Briatore è rimasto tranquillo in Sardegna senza uragani, ma con molta fica.
Ora ai ministeri non sanno più che pesci prendere per non far morire la gente in vacanza, così si sta già pensando di rendere illegali le ferie estive e soprattutto il ferragosto. La gente sarà libera di morire a casa propria. Il tutto rientra nella logica "reprimere è meglio che educare".
Così tutto questo mi fa ripensare alla Svezia, che forse è per merito degli svedesi che funziona bene, ma messa così suona così simile al razzismo...

lunedì 6 agosto 2007

Un gommone che si chiama desiderio


Partiamo da un assunto: io me ne vado in Svezia. Posso ben immaginare quanto questo a voi interessi, ma se devo dirla tutta, a me andare li non può far altro che piacere. Se non siete d'accordo potrei anche aggiungere un'ultima cosa: alla faccia vostra.
A questo punto potrei anche finire il post qui, qualche informazione ve l'ho data, sapete dove vado in vacanza e potete anche immaginare che questo blog per un indeterminato periodo di tempo sarà in balia del destino (*appello privato* tranne se Drum Brum decida mai di postare qualche sua vignetta *appello privato*). Ma soggiungo infine, che di tali facezie voi possiate farne a meno e che quindi a me tocca parlare di qualcosa di interessante ed addurre alcune (seppur stringate) argomentazioni.
Quindi do un limite al mio errabondo favellare e pongo fine a quest'incipit che sfugge ad ogni decenza di sintesi.
In Svezia ci vado in aereo. Sia chiaro, non il mio, ma della Ryan Air (che costa poco e ci sono buone possibilità che mi porti a destinazione senza farmi provare l'ebrezza del precipitare nel vuoto). Vi voglio anche informare che i preparativi del viaggio sono stati cosa semplice in quanto sia io che la Svezia siamo nell'UE, e per questo la burocrazia mi sorride facilitandomi non poco nel mio spostamento.
Poi c'è un altro punto di non poca importanza in questo viaggio; ovvero io vado in un paese civile. Le alte sfere del transatlantico, sono stati anni a dirmi che la Svezia è un paese civile e che si deve prendere esempio da loro. Al che io vado a controllare (per chi voglia un resoconto di civiltà mi faccia sapere e riporterò con me in Italia la relativa documentazione).
Ma la Svezia non è l'unico paese civile al mondo. Nossignore, c'è anche l'Australia. Il fatto che l'Australia riesca ad essere civile senza possedere un significativo numero di svedesi per me resta un mistero insolubile (se insolubile in acqua è detto: mistero apolare). Se volete sapere perché l'Australia è un paese civile dovete (una volta finito di leggere il post ed esservi complimentati con il sottoscritto, sia chiaro) spegnere il computer, scendere in strada ed andare tra la gente. Magari fate una capatina al bar in piazza (mettetevi fuori e prendete una bionda bella fresca, che d'estate si usa così) e state li ad ascoltare quello che dice la ggente.
Va bene, non vi va, allora ve lo dico io. La ggente dice che l'Australia è civile perché ha rigide norme sull'immigrazione. In pratica succede che se un nutrito gruppo di disperati non organizza un D-Day, sarà impossibilitato ad addentrarsi nelle acque territoriali dell'isolona australe. Più facile sarà che il barcone dei disperati di prima coli a picco in mezzo al mare. E sarà bene che quella barca sia davvero piena di stronzi, così che possano galleggiare senza troppo sforzo e magari salvarsi la vita (o gonfiarsi d'acqua come delle zampogne, dipende dall'igroscopicità dell'individuo). Se con dei subdoli artifizi costoro riescono a toccare riva, allora verranno internati in strutture di isolamento dalle quali non potranno uscire nemmeno per fare un po' di shopping.
Una bella scuola di civiltà, non c'è che dire.
In Italia invece (che qua ci vogliamo tutti bene), sebbene le leggi vietino di fare gite di gruppo tra l'Africa e la Sicilia, è un continuo vai vai (via non ci vanno) di clandestini.
A questo punto mi tornano in mente alcuni dei "grandi traguardi dell'umanità". Oltre al fatto che siamo andati sulla luna (ci sono stati un ciclista americano, un famoso trombettista di colore ed altri astronauti), spendendo ingenti somme di denaro, abbiamo raggiunto anche un'ottima conquista, che non ci è costata solo soldi, ma anche miliardi di vite umane. Siamo dovuti passare per la seconda guerra mondiale, con i soldati ammazzati e le persone gasate (nei campi di sterminio, non nel senso che erano eccitate e contente), ma alla fine siamo riusciti a creare l'ONU. Ora sono passati anni ed anni, ed abbiamo potuto tutti constatare che l'ONU non serve ad un fico secco. Forse l'unica sua utilità è vantarsi la presidenza di turno (dimostrando che uno spirito comunitario non si è mai creato).
Con questo voglio dire che stiamo ancora eludendo il problema. Ci scanniamo sull'utilità dei centri di permanenza temporanea, e ne decantiamo la disumanità, creiamo degli allegri slogan da cantare allo stadio o in parlamento (a scelta dell'interessato), mandiamo Caruso a dormire nei CPT togliendo a Dalla una dei suoi maggiori successi, ma un vero passo verso i trattati internazionali non si muove.
Pochi giorni fa sentivo che la mia Regione, così come le vostre tutte, hanno dovuto sborsare una certa somma di denaro da mandare all'estero per finanziare dei corsi che i futuri immigrati possono fare a casa loro per poi venire qui preparati linguisticamente e professionalmente, il che vuol dire non emarginarsi, o al limite emarginarsi di meno. Se non altro non dovranno venire in contatto con Caruso, a meno che loro non lo vogliano di loro sponte.
Nel frattempo continuiamo ad esportare armi e democrazia, così nei paesi importatori potranno spararsi democraticamente e non avranno tempo per pensare a chi, forte di un vetusto natante, mena gente dall'una all'altra sponda. Come un Caronte, li leva da una valle di lacrime per portarli in un inferno di incomprensioni (e peggio che mai c'è Caruso).
Forse sono io che non capisco, e magari questa gente fa comodo per foraggiare l'eterna battaglia politica, e per far continuare me a scrivere corbellerie.