venerdì 19 ottobre 2007

Comunicazzone


In questi giorni stanno succedendo cose importanti.
Ad esempio Watson ha detto che i neri sono più scemi dei bianchi. Certo che vedendo Michael Jackson potrei dargli anche ragione. Non si capisce però come mai più diventa bianco è più diventa scemo. Dai e dai, a forza di candeggio Jackson ha finito per diventare trasparente ed oggi nessuno ne parla più. Potere dei media.
Poi è successo che la Cina se l'è presa con Bush perchè parla con il Dalai Lama. Dal governo cinese hanno detto "quello è scemo, parla con un lama e voi gli date pure retta? Ora scusatemi ma devo esportare un di cultura cinese nel TAR, poi devo organizzare le olimpiadi... qua non si finisce mai. Brutta vita quella del filantropo".
Oltre questo il governo ha deciso di dimostrare che il principio delle reazioni allergiche non avviene solo nella fisiologia umana ma anche in sistemi più complessi (come un governo appunto) ed ha organizzato una nuova manifestazione contro se stesso. Gli organizzatori hanno fatto sapere "non vogliamo i ministri tra noi, altrimenti se il governo scende in piazza, noi contro chi caspita manifestiamo? Contro nessuno?" dal governo hanno buttato la una proposta "se volete ci lasciamo un fattorino a Montecitorio e poi manifestiamo tutti contro quello, vi va?" ma non c'è stato nulla da fare. Comunque bisogna capirli, quando uno si abitua ai no senza se e senza ma, poi è difficile accollarsi delle responsabilità. Per la cronaca, Turigliatto è stato allontanato con una scusa: "senti Turiglià, ci abbiamo certi lavoratori in un paese dittatoriale del quinto mondo che gli hanno tolto il sindacato e lo sconto aziendale sulle tendine di broccato; ci vuoi mica pensare tu? Vai li, ti stai un giorno, due, tre anni e vedi un che si può fare, dai".
Infine parliamo di un ultima cosa, il disegno di legge che sta facendo tremare tutta la popolazione del web. Gli avatar sono tutti sfocati.
Questo disegno di legge tratta dell'editoria e si pone l'obbiettivo di riformarla e di renderla più vicina all'editoria che abbiamo sempre conosciuto. Solo che più controllata.
Ma lo scalpore che suscita questa creazione governativa si trova tutto in una piccola parte della legge, parte che pone la sola vera novità nel rutilante mondo dell'editoria (un mondo in cui ci si cala le brache alla velocità della luce). Ovvero questa novità consta nel fatto che nel lemma in questione ora rientrano praticamente tutti gli scritti proposti al pubblico. Anche "ciao, sono Luana e mi piace fare sesso 333/3333333" nel cesso dell'Autogrill. Quindi anche i blog. Ma non solo i blog seri: quelli che parlano di politica, economia, società e tutte le cose di cui fareste a meno andando dal barbiere, ma per esempio ci rientra anche questo blog. Si, perchè nel disegno di legge c'è una parola che incorpora nell'editoria anche l'intrattenimento. In pratica un giorno per scrivere corbellerie forse sarò costretto ad andare a zelig e poi pubblicare un libro. Questa procedura è senz'altro più pratica che non sottostare alla macchina burocratica che potrebbe essere messa in moto dalla legge disegnata.
Entrando nello specifico la legge mi dice che se io voglio continuare a scrivere le corbellerie di prima devo registrarmi al ROC (non i cosmetici, ma il Registro unico degli Operatori di Comunicazione) ed in seguito farmi coadiuvare da un giornalista con tutti i bollini e le revisioni in regola. Giornalista che ovviamente non posso tenere a nero (altrimenti Watson se ne risentirebbe).
Se qualcuno ha da obiettare che di solito un editore c'ha anche i suoi soldi, questo non conta, perchè la legge mi dice che nell'editoria rientrano anche le pubblicazioni senza carattere commerciale.
Vabbè, allora adesso tutti pensano che qua stiamo diventando come la Cina (e vista la qualità dei prodotti che ho per casa non me ne meraviglierei poi tanto). Invece no. Dopo aver letto la legge uno si rende conto che è qualcosa che avrebbe potuto concepire solo Pollock. Insomma, è confusionaria.
Grillo ormai sta diventando un troppo egocentrico ed ha preso la legge come un esplicito tentativo di tappargli la bocca, e già minaccia di trasferire baracche e burattini su un server all'estero. I commentatori si stanno chiedendo ancora se i burattini di cui parla siano loro.
Tra poco Grillo inizierà a dire che in Darfour stanno facendo la guerra solo perchè lui si è schierato contro e vogliono farli dispetto. Peccato perchè che lo spirito de V-Day mi piaceva anche.
Tornando alla legge io la vedrei solo come una prova che al governo la senilità si inizia a far sentire. Mentre scrivevano la legge si è alzato uno ed ha detto: "ma delle valvole termoioniche non ne dobbiamo parlare? Credo sia un settore che abbia urgente bisogno di regolamentazione. Voi pensateci che io devo andare a svuotare il catetere". "Chi si ricorda dov'è il bagno?".
Quello che invece mi preoccupa a riguardo è la leggerezza con cui Levi (uno dei disegnatori della legge) ha commentato questi dubbi. Per fugarli non ha trovato nulla di meglio da dire se non un demoralizzante: "Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione", alla quale ti vien quasi voglia di dire ecchecazzo. In pratica sarebbe come ritirare la macchina dal meccanico e questo ti fa: "Guardi, questa macchina l'ho sistemata con i piedi. esse che se supera i 100 Km/h si scassa. esse e non esse, non ne sono sicuro. Sta a lei decidere se rischiare, io me ne tiro fuori.".
Due palle tanto con ignorantia legis non excusat mentre i primi a non conoscere le leggi sono coloro che le scrivono. Altro che le leggi a persona, ora si scrivono direttamente le leggi a cazzo e poi speriamo che va bene.
Insomma, se c'è qualcosa che deve preoccupare non è la remota possibilità che io mi ritrovi con un giornalista a casa, ma che si stilano leggi come fossero le liste della spesa.
Comunque a parte questa svista il resto della legge è abbastanza divertente, non c'è che dire.
Mi chiedo perchè si presenti con una riforma. Dopo che si è tanto discusso sui finanziamenti ai giornali, con questa nuova regolamentazione non cambia niente. Si continuerà a distribuire soldi a chicchessia, basta che le pubblicazioni vadano avanti da cinque anni (incontestato segno meritorio).
Altra cosa divertente è che vengono inasprite le pene per chi diffama qualcuno tramite mezzo stampa. Se scrivi una cosa diffamatoria ti tagliano un dito. Dopo dieci diffamazioni o impari a scrivere con i piedi o ti cerchi un'altro lavoro.
Ma quello che più mi diverte è la geniale idea di portare i giornali a scuola per farli leggere ai ragazzini. La cosa sembra bella non c'è che dire, ma si scontra con un problema che a mio parere è pressappoco insormontabile. Quale giornale facciamo leggere ai bambini? Non so, se gli facciamo leggere Libero allora qualcuno storcerà il naso ed altri cambieranno, prima i connotati al professore e poi scuola ai loro figli. Magari li manderanno nella scuola dove fanno leggere la Repubblica e l'Unità; tanto in quella scuola si sono liberati i posti dei ragazzini che preferiscono leggere Libero.
I legislatori hanno trovato un modo geniale per risolvere la controversa questione. Cercando di riassumerlo suona pressappoco così: se la sbrighi qualcun'altro.
Insomma, davanti a cotanta legge quello che mi preoccupa meno è che questo blog in un futuro sciagurato possa chiudere.

P.S. Nel frattempo Watson si è scusato delle sue dichiarazioni dicendo "come ho fatto a dire quelle sciocchezze?". Al governo stanno già organizzandosi per non perdere un elemento simile.

2 commenti:

Lieve ha detto...

NOn capisco come qualcuno possa annoiarsi a guardare il telegiornale...o.0
A volte è meglio di paperissima...

Neottolemo ha detto...

Sai tu, donna, leggere i post che dovranno venire su codesta rubrica? Se sai farlo hai la mia ammirazione perchè tratterò di TV più in la e quindi ci hai preso.
Se al contrario non sai farlo, mi spieghi cosa c'entrano i (bellissimi) TG con questo post? :)

Ad ogni modo convengo con te almeno in parte. Per l'altra parte c'è spesso da rodersi il fegato.

Un forte saluto. Ciao Lieve.