giovedì 25 ottobre 2007

I manuali di Eupls: come guardare la televisione



Nota informativa: questo manuale rientra nella categoria "manuali di pratica quotidiana". Fine della nota informativa.

Capitolo uno, introduzione:
Dal momento in cui Edison ebbe l'idea fulminante di fulminare elefanti, l'elettricità ha continuato nel tempo a fare si suoi danni fino a giungere nella nostra contemporaneità. Incrociato sulla sua strada tale John Logie Baird, l'elettricità si sposò con questi e la coppia generò la televisione: uno degli ultimi danni di cui siamo a conoscenza.
La televisione (da questo momento sarà solo TV, che io sono pigro) nasce con tutti i presupposti per cadere nell'oblio. Le prime trasmissioni erano una specie di ombre cinesi, solo che più brutte. Inoltre pensate che il povero Baird è l'unico britannico col nome lungo a non essere Sir. Questo ci dovrebbe bastare come dimostrazione che la TV a quei tempi era molto poco considerata.
Se il Baird non Sir se la fosse presa in saccoccia e non avesse continuato il suo lavoro, noi oggi non avremmo: Pippo Baudo, il Gabibbo,
la Carrà, i Pokemon, Mazzocchi ed ex presidenti del consiglio con manie di protagonismo ed eloquio impulsivo.

Capitolo due, perché farlo:
Guardare la TV non è solo un passatempo, ma è soprattutto un dovere. E' ad esempio è il modo più rapido e coinvolgente per informarsi riguardo le ultime releases delle Cognegarlascovattelappesca varie.
Potete inoltre sapere cosa c'è in offerta al supermercato sotto casa senza nemmeno dover scendere al supermercato o al limite nell'androne del palazzo a prendere il dépliant delle offerte.
Con la TV siete sempre informati riguardo a quella tre quarti di manzo carica di feromoni (una qualunque) ed i suoi partners. E stare dietro a roba simile non è facile.
Altra funzione è accendere la TV e piantarci davanti i vostri ragazzini per quasi un intera giornata, avendo come unico compito quello di nutrirli, pisciarli e cacarli; e mentre sono li, ogni tanto dategli anche qualche ceffone, sennò con tutta la TV che guardano crescono come capre e poi finiscono ad Uomini e Donne. Peggio ancora potrebbero iniziare a mangiarvi il divano.

Come se non bastasse, accendendo la TV e cercando il giusto programma potete anche imparare a cucinare, o al limite trovare un ottima scusa per sporcare la cucina senza un vero fine ultimo dal momento che l'ultima volta che avete usato una padella era quando non trovavate il martello. Lo avevate usato per rompere le noci e lo avete distrattamente buttato via con i gusci. Lo schiaccianoci si era rotto quando lo avete usato per stapparvi una birra. Insomma, dovreste proprio imparare a vivere in casa, ma ci penseremo poi.
Per finire la carrellata, la TV è utile anche per avere notizie di parte di tutto quel mondo che freme per farvi sapere cosa accade su di lui e che voi vi intestardite ad ignorare per seguire Un posto al sole. Non si fa così, il mondo vuol'essere capito e la TV vuole essere vista tutta, altrimenti possiamo anche buttare a mare i palinsesti e tornare ad un singolo canale. Ma perché questo non accada da oggi c'è questo manuale.

Capitolo tre, come farlo:

-Primo passo per diventare un buon usufruitore di TV è quello di stilare un orario con i programmi che assolutamente non potete perdere.
Oltre alle banali rubriche di cucina, cinema, spettacolo ed altre oscenità varie voi focalizzerete la vostra attenzione sui programmi di approfondimento amatoriale. Questi indispensabili show vi forniranno con puntualità, qualsivoglia opinione su qualsiasi argomento inerente la società e l'inciviltà di cui vi è pregna. Se non sapete distinguerli da una pubblicità o da una puntata di Uomini e Donne, la cosa è semplice. Il fattore che vi permetterà questo discernimento sono gli opinionisti. Di solito per vestire i panni dei saccenti, vengono chiamati personaggi dello spettacolo che hanno già appeso il sorriso al chiodo e a volte l'hanno anche sostituito con una pratica dentiera. Se queste persone inizieranno a raccontare di tutto, mettendosi in ridicolo e dando opinioni opinabili, allora state guardando il programma che ci interessa.
Di solito il jolly di questi programmi è lo psicologo/criminologo, se facendo zapping ne incontrate uno non cambiate canale!
L'utilità di queste trasmissioni è quella di informarvi su quello che pensa la gente per poi comportarvi di conseguenza, condiscendendola.

-Come seconda regola ricordatevi di non rifuggire giammai i programmi di vero approfondimento ed i TG in generale.
Saranno questi programmi, appunto, che forgeranno il vostro civismo e le vostre più alte opinioni sul popolaccio che vi circonda.
Particolare attenzione dovrete dedicare ai programmi di approfondimento politico. Tuttavia se proprio non siete predisposti a seguire questi snervanti dibattiti, vi forniamo un pratico resoconto dei programmi in questione. Guardandoli vi accorgerete che:
1. Prodi non è altro che un ladro incompetente e che quelli di destra nell'ultima puntata glie ne hanno dette quattro, facendo inoltre una splendida figura;
2. Berlusconi non è altro che un ladro incompetente e che quelli di sinistra nell'ultima puntata glie ne hanno dette quattro, facendo inoltre una splendida figura.
Tenete da conto queste due pratiche frasi e sarete liberi di forgiare il vostro credo politico senza perdere tempo ad ascoltare il primo Floris che passa o al limite (se proprio non trovate di meglio) un Emilio Fede.

-Terzo programma importantissimo per il teledipendente intelligente è il varietà.
Il varietà è un tipo di intrattenimento particolarmente radicato nella cultura italiana. Pensate che è così importante che persino Paolo Conte glie ne dedicò canzone.
Riconoscere il varietà è facile: è quel programma dove ci sono Pippo Baudo e Mike Bongiorno. Se al limite non ci sono loro, troverete altri presentatori più giovani, ma sempre dalle dubbie qualità.
Per fare bella figura, il teledipendente intelligente dovrà sempre commentare il varietà con questa esatta frase "si vabbè, ma sempre le stesse cose...". Il più audace potrà anche aggiungere un laconico "che palle", ma poi se ne dovrà accollare le conseguenze.

-In questo quarto punto dedicheremo un di attenzione alla pubblicità.
La pubblicità non è così pesante come voi potete pensare. Se volete essere veramente dei buoni usufruitori di TV dovrete guardarla, vi piaccia o no.
Il segreto della pubblicità è essenzialmente uno. Ogni tanto potrà capitare di vedere una pubblicità che farà parlare chiunque, e voi potreste essere i primi a vederla per poi fare i fighi con gli amici.
Per riconoscere tali pubblicità esistono due modi:
1. se vedete uno scoiattolo che si libera violentemente di gas intestinali dopo aver masticato un chewing gum, allora voi andrete dai vostri amici e lo direte, dal momento che cose così fanno affascinare le genti per mesi interi;
2. se vedete invece qualche pubblicità creata da uno studio di un architetto famoso che ha disegnato anche il progetto di Andy Warhol, voi andrete a dire a tutti che questa pubblicità è geniale.

- Come quinto ed ultimo punto ci occupiamo dei supporti tecnologici.
Prese queste rudimentali (ma badate fondamentali) basi, ora siete dei principianti usufruitori di televisione sulla buona strada verso la totale padronanza del mezzo.
Quello che vi manca adesso per uscire dalla vostra mediocrità è un supporto adeguato sul quale perorare la vostra attività visiva.
Se avete solo un 14" della Mivar allora buttate via tutto. Non vorrete mica fare la figura del pezzente, vero?
Se non avete sostanziosi fondi vendete pure la vostra auto, o, per i fortunati che possono disporre di questa miniera d'oro deambulante, vendete uno dei vostri bambini. Così facendo potreste finalmente entrare nel fantastico mondo del widescreen dolby surround. Ma soprattutto per loro che hanno venduto i figli per procurarsi il denaro, si apre la strada più luminosa: sarete su tutti i TG del mondo e tutti conosceranno il vostro nome.
Se siete particolarmente abili e saprete sfruttare la situazione fortunata, per voi si apriranno le fatidiche porte di Vespa.

venerdì 19 ottobre 2007

Comunicazzone


In questi giorni stanno succedendo cose importanti.
Ad esempio Watson ha detto che i neri sono più scemi dei bianchi. Certo che vedendo Michael Jackson potrei dargli anche ragione. Non si capisce però come mai più diventa bianco è più diventa scemo. Dai e dai, a forza di candeggio Jackson ha finito per diventare trasparente ed oggi nessuno ne parla più. Potere dei media.
Poi è successo che la Cina se l'è presa con Bush perchè parla con il Dalai Lama. Dal governo cinese hanno detto "quello è scemo, parla con un lama e voi gli date pure retta? Ora scusatemi ma devo esportare un di cultura cinese nel TAR, poi devo organizzare le olimpiadi... qua non si finisce mai. Brutta vita quella del filantropo".
Oltre questo il governo ha deciso di dimostrare che il principio delle reazioni allergiche non avviene solo nella fisiologia umana ma anche in sistemi più complessi (come un governo appunto) ed ha organizzato una nuova manifestazione contro se stesso. Gli organizzatori hanno fatto sapere "non vogliamo i ministri tra noi, altrimenti se il governo scende in piazza, noi contro chi caspita manifestiamo? Contro nessuno?" dal governo hanno buttato la una proposta "se volete ci lasciamo un fattorino a Montecitorio e poi manifestiamo tutti contro quello, vi va?" ma non c'è stato nulla da fare. Comunque bisogna capirli, quando uno si abitua ai no senza se e senza ma, poi è difficile accollarsi delle responsabilità. Per la cronaca, Turigliatto è stato allontanato con una scusa: "senti Turiglià, ci abbiamo certi lavoratori in un paese dittatoriale del quinto mondo che gli hanno tolto il sindacato e lo sconto aziendale sulle tendine di broccato; ci vuoi mica pensare tu? Vai li, ti stai un giorno, due, tre anni e vedi un che si può fare, dai".
Infine parliamo di un ultima cosa, il disegno di legge che sta facendo tremare tutta la popolazione del web. Gli avatar sono tutti sfocati.
Questo disegno di legge tratta dell'editoria e si pone l'obbiettivo di riformarla e di renderla più vicina all'editoria che abbiamo sempre conosciuto. Solo che più controllata.
Ma lo scalpore che suscita questa creazione governativa si trova tutto in una piccola parte della legge, parte che pone la sola vera novità nel rutilante mondo dell'editoria (un mondo in cui ci si cala le brache alla velocità della luce). Ovvero questa novità consta nel fatto che nel lemma in questione ora rientrano praticamente tutti gli scritti proposti al pubblico. Anche "ciao, sono Luana e mi piace fare sesso 333/3333333" nel cesso dell'Autogrill. Quindi anche i blog. Ma non solo i blog seri: quelli che parlano di politica, economia, società e tutte le cose di cui fareste a meno andando dal barbiere, ma per esempio ci rientra anche questo blog. Si, perchè nel disegno di legge c'è una parola che incorpora nell'editoria anche l'intrattenimento. In pratica un giorno per scrivere corbellerie forse sarò costretto ad andare a zelig e poi pubblicare un libro. Questa procedura è senz'altro più pratica che non sottostare alla macchina burocratica che potrebbe essere messa in moto dalla legge disegnata.
Entrando nello specifico la legge mi dice che se io voglio continuare a scrivere le corbellerie di prima devo registrarmi al ROC (non i cosmetici, ma il Registro unico degli Operatori di Comunicazione) ed in seguito farmi coadiuvare da un giornalista con tutti i bollini e le revisioni in regola. Giornalista che ovviamente non posso tenere a nero (altrimenti Watson se ne risentirebbe).
Se qualcuno ha da obiettare che di solito un editore c'ha anche i suoi soldi, questo non conta, perchè la legge mi dice che nell'editoria rientrano anche le pubblicazioni senza carattere commerciale.
Vabbè, allora adesso tutti pensano che qua stiamo diventando come la Cina (e vista la qualità dei prodotti che ho per casa non me ne meraviglierei poi tanto). Invece no. Dopo aver letto la legge uno si rende conto che è qualcosa che avrebbe potuto concepire solo Pollock. Insomma, è confusionaria.
Grillo ormai sta diventando un troppo egocentrico ed ha preso la legge come un esplicito tentativo di tappargli la bocca, e già minaccia di trasferire baracche e burattini su un server all'estero. I commentatori si stanno chiedendo ancora se i burattini di cui parla siano loro.
Tra poco Grillo inizierà a dire che in Darfour stanno facendo la guerra solo perchè lui si è schierato contro e vogliono farli dispetto. Peccato perchè che lo spirito de V-Day mi piaceva anche.
Tornando alla legge io la vedrei solo come una prova che al governo la senilità si inizia a far sentire. Mentre scrivevano la legge si è alzato uno ed ha detto: "ma delle valvole termoioniche non ne dobbiamo parlare? Credo sia un settore che abbia urgente bisogno di regolamentazione. Voi pensateci che io devo andare a svuotare il catetere". "Chi si ricorda dov'è il bagno?".
Quello che invece mi preoccupa a riguardo è la leggerezza con cui Levi (uno dei disegnatori della legge) ha commentato questi dubbi. Per fugarli non ha trovato nulla di meglio da dire se non un demoralizzante: "Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione", alla quale ti vien quasi voglia di dire ecchecazzo. In pratica sarebbe come ritirare la macchina dal meccanico e questo ti fa: "Guardi, questa macchina l'ho sistemata con i piedi. esse che se supera i 100 Km/h si scassa. esse e non esse, non ne sono sicuro. Sta a lei decidere se rischiare, io me ne tiro fuori.".
Due palle tanto con ignorantia legis non excusat mentre i primi a non conoscere le leggi sono coloro che le scrivono. Altro che le leggi a persona, ora si scrivono direttamente le leggi a cazzo e poi speriamo che va bene.
Insomma, se c'è qualcosa che deve preoccupare non è la remota possibilità che io mi ritrovi con un giornalista a casa, ma che si stilano leggi come fossero le liste della spesa.
Comunque a parte questa svista il resto della legge è abbastanza divertente, non c'è che dire.
Mi chiedo perchè si presenti con una riforma. Dopo che si è tanto discusso sui finanziamenti ai giornali, con questa nuova regolamentazione non cambia niente. Si continuerà a distribuire soldi a chicchessia, basta che le pubblicazioni vadano avanti da cinque anni (incontestato segno meritorio).
Altra cosa divertente è che vengono inasprite le pene per chi diffama qualcuno tramite mezzo stampa. Se scrivi una cosa diffamatoria ti tagliano un dito. Dopo dieci diffamazioni o impari a scrivere con i piedi o ti cerchi un'altro lavoro.
Ma quello che più mi diverte è la geniale idea di portare i giornali a scuola per farli leggere ai ragazzini. La cosa sembra bella non c'è che dire, ma si scontra con un problema che a mio parere è pressappoco insormontabile. Quale giornale facciamo leggere ai bambini? Non so, se gli facciamo leggere Libero allora qualcuno storcerà il naso ed altri cambieranno, prima i connotati al professore e poi scuola ai loro figli. Magari li manderanno nella scuola dove fanno leggere la Repubblica e l'Unità; tanto in quella scuola si sono liberati i posti dei ragazzini che preferiscono leggere Libero.
I legislatori hanno trovato un modo geniale per risolvere la controversa questione. Cercando di riassumerlo suona pressappoco così: se la sbrighi qualcun'altro.
Insomma, davanti a cotanta legge quello che mi preoccupa meno è che questo blog in un futuro sciagurato possa chiudere.

P.S. Nel frattempo Watson si è scusato delle sue dichiarazioni dicendo "come ho fatto a dire quelle sciocchezze?". Al governo stanno già organizzandosi per non perdere un elemento simile.

giovedì 18 ottobre 2007

Sono solo fatti miei


E via (che bell'incipit, stampatelo ed incorniciatelo che è roba rara), per una volta entro nei panni di una persona sociale. Non dico socievole, sarebbe troppo. Sociale.
Qualche tempo fa Matteo mi ha lanciato un meme. Io non ho buoni riflessi, è caduto e nel ritrovarlo è passato un bel pò di tempo. Ora che l'ho preso però ho l'occasione d'oro per portare definitivamente questa rubrica sulla strada dell'egocentrismo.
Come se a qualcuno potesse importare qualcosa, in questo post prenderò a parlare di me in otto discutibilissimi punti della mia persona. E con punti della mia persona non intendo la fisicità quindi potete continuare a leggere.

Punto uno; la pigrizia.
Io sono pigro, e non ne ho mai fatto un mistero. Se ne facessi mistero dovrei poi fondare una religione e sono troppo pigro per farlo.
La pigrizia non è propriamente una bella cosa ma va apprezzata. Uno dei pregi per esempio è che la gente col tempo inizierà a prendere atto di questo vostro stato e non vi tormenterà più con estenuanti giornate in compagnia che possono mettere a dura prova la vostra scarsa propensione alla gente. Sono anche abbastanza misantropo, ma questo è un'altro discorso.
Ma se voglio essere pignoli la pigrizia ha anche enormi svantaggi. Ad esempio fa ingrassare. Al limite bisogna essere così pigri da non avere nemmeno la voglia di mangiare, ma su questo ci sto ancora lavorando.


Punto B; la misantropia.
Io ho capito di essere misantropo quando un giorno, facendomi la barba, ho sbottato contro lo specchio: "e quanti dobbiamo essere in questo bagno oggi?! vatti a fare un giro, va!".
Così come l'essere pigri la misantropia ha i suoi vantaggi. Ad esempio non vi sentirete in obbligo di ficcarvi in assurde discoteche ed ascoltare pessimi rumori con il solo scopo di dar fede a chi disse che l'uomo è un animale sociale. L'uomo non è un animale sociale, è un animale egoista. Egoista e poco dotato. Se così non fosse non avrebbe il bisogno degli altri per sopravvivere ma farebbe tutto da se e soprattutto terrebbe tutto per se in una gara a chi è er più mejo.
Questo è il mio concetto di uomo come animale sociale ed è un ottima motivazione per essere asociale.

Numero tre; tecnologia e meccanica.
Premetto che io ho la patente e quando ne ho modo la sfrutto pure.
A parte questo se qualche evento mi permetterà mai di avere un valido sistema di mezzi pubblici (data la mia pigrizia deve essere molto valido) mi libererei ben volentieri di quella trappola succhiabenzina a quattro ruote.
Io di motori non c'ho mai capito niente e sinceramente gli ho sempre mal sopportati. In realtà non sopporto ne i motori e ne la tecnologia. Badate che sono cose per cui uno deve aver pazienza. La macchina ha il vizio di voler essere recata dal meccanico ogni determinato periodo di tempo più degli extra a sorpresa nei momenti più improbabili. Ed è questa la cosa che non sopporto.
Un appello a tutti i costruttori di macchine, computer e qualsivoglia cosa si assembli e dia l'illusione che debba funzionare da se: potete costruire degli oggetti statici che così come li compro così li butto? Senza offesa, ma davvero non ho pazienza per queste cose ed odio che questi aggeggi smettano di funzionare quando dicono loro. Se poi vi dirigete verso l'intelligenza artificiale sarà sempre peggio, si romperanno sempre quando dicono loro, ma per farlo coglieranno il momento in cui ti incazzerai di più.

IV; l'umore.
Per rendere l'idea, sono al punto quattro e già sto finendo la voglia di scrivere. E dire che quando sono partito ne avevo. Il fatto è che sono lunatico ed incostante; faccio tutto ed il contrario di tutto. Sono partito che volevo scrivere ed ora ho un irrefrenabile impulso di cancellare. Cancellare in genere, non questo post.
La lunaticità influenza anche l'umore: quando c'è la luna piena si alza l'umore, quando c'è la luna vuota l'umore s'ammoscia. Ma la notte no, perché di notte dormo e all'umore non ci penso. Tranne se mi faccio sotto, ma quello è un'altro tipo di umore e poi queste cose non le faccio più da almeno due anni.

5; l'università.
Faccio lettere e precisamente un indirizzo di storia. C'è da dire altro? Via, lasciatemi piangere.

sesto; la montagna.
Non sopporto il mare, e soprattutto non sopporto i pesci. Per non parlare dei granchi o delle balene. Tutte queste sono delle creature che mi repellono e per non avere il dispiacere di condividere (o contendermi) con loro un tratto di mare preferisco godere della montagna.
Il problema sta quando la montagna va da Maometto. Una volta per esempio mi sono addormentato a Pampeago e mi sono svegliato a Medina. Ma sono cose che capitano.

penultimo; lo sport.
Vi ho già detto che sono pigro e questo dovrebbe fugare ogni dubbio riguardo me e lo sport. A parte oziare solgo sciare e giocare a tennis. A volte partecipo come portiere in qualche partitella di calcio. Comunque sono tutte cose che faccio con moderazione.

3+5; le conclusioni.
Ho sempre avuto difficoltà nel fare delle belle conclusioni alle cose che scrivo. Questo è un problema che mi accompagna dalle elementari (insieme all'altro problema: non ho mai imparato ad aprire i cassetti, li so solo chiudere). Sarà che di solito quando arrivo alle conclusioni ho sempre fretta di finire e fare qualcos'altro. Potrebbe capitare anche che io lasci discorsi a metà o che mi metta a troncare frasi e paro

venerdì 5 ottobre 2007

Siamo tutti figli di sociologhe


Per iniziare è bene che io vi metta a conoscenza di qualcosa di rilevanza notevole: stamattina mi sono lavato. Poi sono anche andato a farmi i capelli, e visto il risultato il mio barbiere doveva essere ubriaco (questo non tenendo conto che la mia capigliatura sfida a viso aperto l'imbarazzo ed ogni legge sulla crescita dei capelli). Ma la cosa più importante di questa mattina (ai fini del post ed anche della mia igiene personale) è che io mi sia lavato. Si, perché oggi me la sono presa comoda e mi sono fatto il bagno e qui non tutti sanno che quando mi faccio il bagno io sento la radio. Per completare, quando io sento la radio, sento RDS in quanto qui da me non prende praticamente altro , c'è poco campo (è uno dei problemi per chi vive a Campobasso). Ora vi dico che oggi RDS mi ha informato che negli USA, una signora smanettona soleva scaricare (discutibile) musica da internet e che per questo è stata multata dell'interessante somma di duecentoventiduemila dollari. Ora potrei dire che se ascolti Bionsè (non sono sicuro che si scriva così, ma tant'è, tanto qui siamo di bocca buona) quasi quasi te lo meriti, ma non lo farò.
A questo punto da buon vecchio quale sono potrei anche dire che l'Impero della musica è giunto fino a noi carico di menzogne,mandiamoli in pensione i direttori artistici,gli addetti alla cultura. Ma non farò nemmeno questo. (Oggi ho un esubero di preterizioni).
Analizzando la vicenda dal mio punto di vista, con questa sentenza si evince questo: oggi una donna ha pagato una buona parte dello stipendio di qualche cantante (femmina) portatrice di notevoli chiappe e di qualche altro cantante (maschio) noto puttaniere del jet set. In tutto questo, i cantanti in questione hanno dato la loro ricompensa con delle canzoni di livelli medio-basso o che dir si voglia cagate. Però cagate che vanno.

L'insegnamento che possiamo trarre da questa vicenda è il seguente: mai mettersi contro la sottocultura, perché la sottocultura è vasta ed è forte. E con sottocultura non intendo una cultura underground che fa molto figo e ribelle, quindi due volte figo (ma è sottocultura anch'essa), ma intendo la parola proprio semanticamente parlando ovvero come cultura che sta sotto, quindi bassa.
La sottocultura la si può trovare ovunque: in un artista che non conosce l'arte, in un politico che non politica, in un elettore che elegge il ministro in questione, in un impiegato che non s'impiega, in un professore che non professa (o meglio professa di testa sua, e questo è davvero pericoloso), in un guidatore che non ha ben chiaro il significato di quelle striscie zebrate in terra, in un pedone che non ha ben chiaro il significato di quelle striscie zebrate in terra. Insomma, ovunque. Cosa curiosa, è che di tali comportamenti di solito beneficiano persone dotate di più ampia sottocultura e con il carisma che potrebbe avere una cicoria.
Queste persone però di solito non riescono ad andare avanti solamente con del proprio. Il più delle volte hanno bisogno di Mtv, di alcune clientele, di diventare clienti di qualche politico, di diventare clienti di qualche politico, di diventare clienti di qualche politico, di essere stupido, di essere stupido (nota: i bisogni sono elencati secondo le categorie precedenti, leggi su e capisci).
Ovviamente tutto questo accade a scapito di una moltitudine di persone ignare di essere in scapito (ed ignare anche del significato di scapito). Riprendendo le categorie precedenti c'è chi inizia a credere che la musica siano due tette che ballano e si agitano, altri restano alla finestra aspettando che quel politico che era tanto amichevole si ricordi di aggiustare quel semaforo davanti casa tua che continua a far attraversare gente nello stesso momento in cui passano macchine che manco alla Parigi-Dakar, c'è qualche impiegato che non riesce a capire come mai nel suo ufficio gli altri continuino ad odiarlo e non vogliono capire che lui è amico di tale e che quindi può permettersi di non lavorare, c'è magari quel professore che tutti gli alunni adorano perché a ricreazione va con loro a fumare e pensa che in prima media ormai siano già abbastanza uomini, c'è chi continua a lamentarsi di tutti quei pedoni che gli si appiccicano al parafango e che si vanta di aver preso la patente "senza nemmeno leggere il libro e con una guida sola, tanto è una cazzata", c'è quel pedone che si butta improvvisamente in mezzo alla strada al motto di "questi automobilisti sono tutti dei prepotenti incoscienti".
Sotto un altra ottica la sottocultura è anche la cultura dei diritti a prescindere. Spesso questi diritti a prescindere vengono confusi con la parola libertà ed allora iniziano i veri problemi.
Queste sono tutte cose che il mio barbiere sa bene, perchè i barbieri sono come i sociologi. E poi i barbieri ti inondano di consigli, hanno sempre qualcosa da dirti ed in questo sono come le mamme. Siamo tutti figli di sociologhe.

Tornando a parlare della multa, RDS chiudeva la notizia dicendomi che se si continua a scaricare da internet, questa musica muore. Allora l'unica cosa che posso dire è: scaricate, scaricate, scaricate. Dateci dentro più che potete, tanto se vi mettete a scaricare, che so... un Clapton o un Tom Waits non vi si caga nessuno.