martedì 27 febbraio 2007

Perchè Sanremo è in Liguria


Precisamente Sanremo è in provincia di Imperia ed è la città dei fiori. Questo lo so da tempo, così come so che proprio in questa bella cittadina si tiene ogni anno il famoso festivàl, con la tonica sulla "a".
Quello che io ancora non sapevo era cosa pensare dell'edizione 2007. Ora l'ho visto e lo so.
Il festival è iniziato con un gruppo che mantiene le sue promesse: gli Zero Assoluto; io quest'epiteto l'ho rapidissimamente associato a tutto il festival ed ho cambiato canale. Certo ho cambiato ma senza non rimanerci almeno un po' male per non aver visto Beppe Vessicchio e la sua barbaccia. Ma lui ora non c'è più, e la bacchetta la muoverà qualche altro Orlando che a sua volta cederà i suoi fili al puparo Pippo.
Dicevo...io ho cambiato canale. Ed ho trovato un sempre più gabrieliano Ruggieri, ma stavolta senza tette culi o trans, solo uno rapito dagli alieni e poi riconsegnato senza graffi al mattino con pagamento in contrassegno ed in perfetto orario.
A Sanremo nel fattempo pubblicità...vabbè, Ruggieri, mi tocca.
Cecchi Paone si infervora, gli ufo non esistono, i santi non esistono, i puffi non esistono, babbo natale non esiste, non esiste nulla per lui...non esiste nemmeno lui.
Questo però basta per buttare in casciara la trasmissione, una bella lite, come se stesse cadendo il governo Ruggieri.
Da quello che capisco la questione di fondo è: ci credo ma non li vedo, contro li vedo ma non ci credo, in parole povere è questo. La sessa domanda di fondo della politica, solo che li poi finisce tutto picchiando Turigliatto.
Quello che non capisco è il perché non lasciarsi il beneficio del dubbio; certo, sarebbe forse approssimativo, ma sarebbe la soluzione più onesta possibile, Turigliatto ne sarebbe ben felice, si potrebbe iniziare a discutere civilmente. E' infondo risaputo che la virtù sta nel mezzo; provo anche io la mediana: RAI due mi propone un vetusto James Bond, canale cinque un inutile film Boldi-De Sica, la politica mi propone Follini... Beh...forse continuo a guardare Ruggieri sperando che Cecchi Paone faccia la fine di Turigliatto.

Ritorno al presente


Ormai è da fine Gennaio che mi disinteresso del mondo per star dietro a qualche esamuccio e relativi professori. E' una gran pecca, me ne rendo conto, ma cosa è mai successo in questo lasso di tempo che alcuni, coraggiosamente, definirebbero "un mese"? L'ultimo avvenimento che mi sovviene è che qualche giorno fa ho mangiato della carne, e qualche giorno fa erano le ceneri. Meno male che non sono religioso altrimenti mi toccava andare all'inferno. Non essendo religioso ci finisco lo stesso, ma in un altro girone, nel girone dei non religiosi. Nel girone dei -mangiatori di carne nel giorno delle ceneri- dicono che si sta male; per la legge del contrappasso in quel girone ci sono indù ed ebrei che pur di assumere proteine evitando vacche e maiali, mangiano te. All'inferno i legumi non crescono. All'inferno è pieno di indù ed ebrei: sono infedeli.
Nel girone dei non religiosi è meno pesante l'atmosfera. A guardia del girone ci hanno messo Enrico V D'Asburgo; fa sempre una marea di casini. Per il contrappasso lì saresti condannato a studiare la Bibbia per l'eternità. Invece Enrico V da sempre delle beghe sulla dottrina; sta sempre a farsi dei dubbi di fede: e "la chiesa non è quella di una volta", e "ai tempi miei si che si andava a messa, mica come questi giovinastri di oggi senza ne arte ne parte", "il papa non è re, il re non è papa e tu sei una rapa". Tutto il giorno a creare problemi e il girone non funziona. Tutti i dannati sono in pace: chi si fa il bagno nell'acqua solfa, chi si ricopre con i fanghi caldi, e chi organizza le gite allo Stige, chi si cuoce due bistecche di maiale al barbecue (sdegnando gli ebrei, che stanno anche li eh, ne sono assai all'inferno), e chi apre un villaggio della Valtour. Insomma le giornate vanno avanti così e nessuno dice niente per non crear problemi con la Confcustodinfernali che laggiù è forte.
Io per fortuna non sono religioso e vado lì, sperando che la situazione non cambi.
Ora, sfangando un altro inutile post mi faccio i complimenti: sono riuscito a scrivere di nulla, sorvolando i problemi di un intero mese, e soprattutto senza aver parlato della crisi di governo che è argomento facile, che vuole venir fuori ad ogni costo col suo carico di banalità. Ecco...ha vinto lui alla fine.

La posta #2


Continua il grande successo di comunicazione binara che arriva al suo squel. Nuovi effetti speciali, fotografia a cura di un tale giapponese che prima lavorava per Woody Allen, nuove avvincenti lettere.... Non perdetela.


Ed iniziamo con il ritorno dell'amico Piergiorgio, che ci ha mandato una nuova lettera. Ecco Piergiorgio!


"Ciao Netty, sono sempre io, Piergiorgio, il bambino di 10 anni. Ho iniziato anche io ad usare un soprannome con mio padre ma lui dice che è inutile, tanto mi ha sempre davanti agli occhi e cambiare nome non serve. Proprio oggi riflettevo sul tuo superbo stile di scrittore, preterizioni, sineddochi, tmesi come se piovesse, ellissi, anafore... Questo e molto altro tu usi, e con una maestria che rasenta la perfezione. Continua così, sei il mio idolo."

Brutto pomposo coccetto, che diavolo sono le sineddochi? Vai al diavolo tu e tutta la tua sapienza. Hai 10 anni, vai a giocare a pallone, sbucciati le ginocchia, vai in bici! Caspita vuoi da me? EH?!



E fuori il primo disse Himmler. Ed ora...ecco che arriva Walter!



"Caro cittadino, sono il tuo sindaco Walter Veltroni. Con la presente voglio farti gentile omaggio del mio nuovo libro "Alla scoperta dell'alba". Vieni all'auditorium per la presentazione del libro e presentando questa lettera all'ingresso ne riceverai una copia omaggio. Io ed il mio staff ti aspettiamo"


Brutta giornata oggi per la posta....


"Ciao Neottolemo! Solo ieri ho scoperto il tuo blog, e l'ho letto tutto di un fiato, non riuscivo a staccare gli occhi dallo schermo ed ho pianto dalle risate, cosa che non mi capitava da tempo. Spero proprio che questo esilarante spazietto di web prosegua per sempre. Solo una cosa...non ho ben capito di cosa parla il tuo blog, puoi spiegarmelo?"

Giornata nera...non c'è verso.


"Caro Neottolemo, sono Chiara, una ragazza di 13 anni. Ieri il mio ragazzo, che ha 16 anni più di me, mi ha chiesto se finalmente potevamo fare l'amore, io non so che rispondere. Puoi darmi un consiglio?"

Ma Cioè non lo pubblicano più? Cara Chiara (una delle cose più cacofoniche mai scritte, complimentoni), ti consiglio di parlare con lui, e di andare insieme da uno psicologo magari. Al tuo ragazzo di 29 anni consiglio invece uno psichiatra. O al limite un bell'esame di coscienza. Ciao povera pazza!


E oggi finiamo qui con la posta, se avete qualcosa di sensato o meno da scrivere, vergate a pugno sicuro uno o due foglietti e spediteli a: casella postale 12063, via degli Scrovegni 34, Mantova. Visto che ci siete scriveteci anche cos'è una casella postale che io non lo so.

Duemilaessei #1 -patch 1.0-


New release: patch 1.0 Download it from here.

Mi sono accorto ora di una mancanza nel post Duemilaessei #1. O forse è solo una nuova pensata e la scrivo per riempire un po' il blog. Buona la seconda.

Ho sorvolato con un po' di leggerezza un punto saliente del rituale descritto in precedenza: lo svolgimento dell'esame. Prendendo il caso di storia moderna, questo, per sommi capi, avviene all'incirca così (avete assistito alla frase con più enunciati dipendenti mai stata scritta, le bizzarrie della grammatica):

-Prof.- Allora....Neottolemo, prego, si accomodi
-Neottolemo- S-salve, buongiorno....pretaportè?
-P- Eh?
-N- No niente scusi, è una vecchia storia
-P- Vediamo, lei ha studiato?
-N- Beh si...sa, un po', è un esame... se vuole ripasso senza studiare, vediamo che ci esce
-P- No, va bene così, ormai è fatta....iniziamo con Bellarmino? Va bene?
-N- Mi lascia scegliere?
-P- Assolutamente no, mi parli di Bellarmino
-N- Bellarmino era un cardinale...il cardinale del Re Francese, e viveva insieme a...tre punti...i punti cardinali...e tutti e quattro facevano la rosa dei venti...solo che sedici non venivano mai e rimaneva la rosa dei quattro...mai convocata in nazionale...
-P- Lei sta parlando a vanvera
-N- Dov'è...?
-P- Chi?
-N- Vanvera, dov'è?
-P- Mi sembra alquanto confuso ed agitato...
-N- Per questo non c'è?
-P- Chi?
-N- Vanvera...
-P- Parlavo di lei...
-N- No, non si preoccupi per me, faccia come se io non ci fossi. Sigaretta?
-P- Stavamo parlando di Bellarmino...
-N- Si, è vero, prego, vada pure avanti, non la disturberò più
-P- E' lei che deve parlarmi di Bellarmino...
-N- Lei chi? Vanvera? Ma se l'ha detto lei che è nervoso ed agitato e non è potuto venire... Non c'è
-P- .....vuole parlarmi del concilio di Trento?
-N- Non saprei...non mi sembra un argomento molto brillante per una conversazione, non vorrei annoiarla. Un'altra cosa sarebbe meglio no? Se ne intende di cani? Sa io vorrei prenderne uno ma...
-P- La smetta la prego...guardi, non credo che lei abbia studiato
-N- No, sa, è che ieri ho dato l'esame di geografia umana. Ma lei lo sa come erano costruite le case coloniche nell'800? Può sembrarle un argomento sciocco ed inutile, ma dico io, se è inserito come argomento di esame di certo non lo è!
-P- Ma questo è l'esame di storia moderna, cosa c'entrano le case dell' '800...dovrebbe parlarmi di ancien règime, di moti rivoluzionari, della scoperta dell'America o volendo della celata dei massoni, o della celata dell'elmo... Guardi...facciamo un argomento semplice...il dispotismo illuminato in Prussia e in Russia poi per me può andare
-N- Non lo so
-P- Come no? Caterina II? E' famosa insomma, faccia uno sforzo...
-N- ....gh!
-P- Federico II? Niente? Tutti secondi erano, è facile anche da ricordare...
-N- E...se io le parlassi di Lutero poi me lo dice chi erano costoro?
-P- Ma Lutero lo sanno anche i bambini delle elementari, sarebbe come se le chiedessi di parlare di Guttemberg!
-N- Beh, certo che i Furstenberg sono proprio sfortunati ultimamente...
-P- Furstenberg?
-N- Si...sa, quella casata...tedesca mi pare, c'è anche una stilista che si chiama così
-P- Ma che sta dicendo? Stilista?
-N- Pretaportè?
-P- 20
-N- 45
-P- Era il suo voto, si levi di torno
-N- Ma così? Senza che le dica nemmeno grazie? Venga almeno a prendersi un caffè
-P- Ma cosa dice, che caffè
-N- Guardi non lo so che caffè, quello che vuole lei, io prendo un espresso
-P- Barozzi! Avanti Barozzi venga alla cattedra che tocca a lei! E mi levi quest'idiota davanti!
-Barozzi- Sissignore, ma poi posso parlare anche io dei Furstemberg? Che non è che ho studiato molto...sa, ieri c'era l'esame di geografia umana.

La posta #1


Ho ricevuto molte e-mail (ma quando mai) di persone che hanno letto il mio blog e che volevano sapere qualcosa di più su di me. Ora vado a rispondere.

"Caro Neottolemo, devo dire che hai un blog veramente scarno e se leggendolo non mi sono addormentato è solo perchè la sedia che sta davanti al computer è rotta quindi devo stare in piedi. Mi chiedevo solo una cosa, come mai quel nick così orribile?"

Ringrazio il mio primo scrivente (incredibile, ha il mio stesso cognome! chi non l'ha colta leggesse "Biografia"), che mi pone una domanda scontata quanto inutile. Quello che mi chiedi è tutto scritto in "Biografia". Inoltre ti consiglio la lettura dell'oroscopo con la speranza che tu sia dello scorpione. Ciao pezzente!

Ed ora andiamo avanti.

"Ciao Netty, sono Piergiorgio, un bambino di 10 anni che ogni giorno legge avidamente il tuo blog. Non riesco più a star senza quei sublimi aggettivi usati così magistralmente, quei congiuntivi impeccabili, quegli avverbi che donano al tutto un'armonia armoniosa. Ed inoltre sei veramente divertente! Però mio padre ieri ha letto un po' il tuo blog e ha detto che se mai dovessi diventare come te mi caccia di casa, cosa dovrei mai rispondergli? Spero di leggere presto un nuovo eccellente post, e nell'attesa ti saluto affettuosamente."

Caro Piergiorgio di 10 anni, sorvolo i dubbi che mi assalgono riguardo la proprietà di linguaggio che hai relazionata alla tua tenera età. Anche mio padre, come il tuo, ha detto lo stesso quando ha letto questo blog, ed è per questo che adopero un soprannome e lui ancora non ha capito chi sia a farsene scudo.

Once more. Vai Salvatore!


"Ciao, sono Salvatore, ma tutti mi chiamano Il Salvatore, ho 32 anni e ti scrivo da Gerusalemme. Ho visto che hai fatto l'oroscopo personalizzato al signor Leone di Busseto e volevo chiederti se si può predire qualcosa anche per me. Ti ringrazio in anticipo, Salvatore. Che il Signore sia con te."

Niente di più facile Salvatore! Il 2007 protrarrà la tua fama acquisita nel corso della tua vita e la accrescerà a dismisura per tutta la Palestina. Grandi festeggiamenti per te nella notte di Natale per i tuoi 33 anni. Nel 2008 gravi problemi si affacciano nella tua vita e la metteranno in grave pericolo. Diffida degli amici più stretti, ti tradiranno.

Ecco servito il Buon salvatore. E andiamo avanti.

"Caro Neottolemo, sono Ernesto e ti scrivo da Cuba. Leggendo il tuo blog mi sono chiesto: ma sei di destra o di sinistra?"

Io con uno che si chiama Ernesto e vive a Cuba non ci parlo.

Ed eccoci all'ultima lettera della giornata. Vi anticipo i saluti e scrivete numerosi.

"Ciao Neottolo, non puoi capire la sorpresa quando ho letto sul Corriere di Pampeago il tuo nome! Parlavano proprio di te, del mio blog preferito! Un lungo articolo che sciorinava la tua genialità e quantèbello il tuo blog. Ma davvero che hai proprio un bel blog, complimenti. Continua il tuo bel blog e ciao!"

Prendi per il culo?

Duemilaessei #3


Nel terzo capitolo della rubrica la parola d'ordine è pretaportè.

Non so perché, oggi, mentre facevo la doccia, mi è sovvenuto di quando comprai gli occhiali da sole, e come mi accorsi di essere completamente sfuggito, mio malgrado, dal normale corso della vita e della storia. Fatto questo deprecabile per uno che studia storia (o almeno così dice).
Mi recai all'ottico dietro casa, a Piazza dei Siculi, un negozio di modeste dimensioni ma abbastanza fornito. Questo mi caricava di una certa fiducia, ero sicuro che avrei trovato qualcosa.

-Neottolemo-"Buongiorno..."
-Ottico-"Buongiorno. Pretaportè"
-N-"Pret...eh?"
-O-"Non ha capito eh?"
-N-"No..veramente no, mi è nuovo questo modo di salutare"
-Altro acquirente- "Buongiorno, pretaportè a tutti quanti!"
-N-"Pretaportè..."
-O-"Buongiorno caro acquirente, prego mi dica cosa cerca e farò di tutto per soddisfarla"
-N-"Ma c'ero prima io..."
-O-"Taccia"
-A.a.-"Guardi, stavo cercando gli ultimi occhiali di Dolce coadiuvato da Gibbone sul progetto segreto di Gianni Versace stilato in punto di morte, realizzati con la pietra marziana portata dal Phatfinder settimonono e con intarsi in osso di dodo. Ha presente, quelli che ti coprono uno zigomo si ed uno no però da un lato scendono sotto il mento e dietro ti si affiggono nel cranio così non li perdi..."
-O-"Cavolo...LEI si che ne capisce. Che faccio le do il modello de luxe?"
-A.a.-"Che ha di più?"
-O-"Le lenti"
-A.a.-"Certo che le lenti oggigiorno in un paio di occhiali sono un retrò...ma si va, fin quando costano di più fa sempre figo. Mi dia il delacs (sarebbe de luxe eh)"
-O-"Glie li incarto o porta via subito?"
-A.a.-"Porto via subito grazie"
-O-"Ecco a lei, arrivederla e pretaportè"
-A.a.-"Grazie, e pretaportè a lei"
-O- (rivolgendosi a me e mal celando un certo fastidio) "Allora...veniamo a lei..cosa è che vuole?"
-N-"Beh...volevo un paio di occhiali da sole...ma non proprio l'ultimo modello...diciamo...un modello un po' vecchio...ci sta?" (voce sensibilmente flebile e strozzata dalla vergogna)
-O-"Lo immaginavo, lei non capisce niente di moda, avrei dovuto capirlo da come veste"
-N-"Cos'hanno i miei vestiti che non va? E' un jeans...vanno sempre di moda i jeans"
-O-"Non vedo la scritta sul culo ai jeans, dov'è?"
-N-"Ci vuole la scritta sul culo ai jeans? E che ci scrivo -pericolo-?"
-O-"Ci deve scrivere -Richmond-, Rich su una chiappa e Mond sull'altra"
-N-"Non lo sapevo...mi scusi, ora che torno a casa lo scrivo. Col pennarello verde va bene?"
-O-"No. Si comprano già scritti, e si usa il bianco"
-N-"Capisco...ora potrei vedere gli occhiali da sole?"
-O-"Ecco qua, occhiali da sole con lenti chiare"
-N-"............e a che servono scusi?"
-O-"Ma come a che servono...servono quando è nuvoloso, o la notte. Lei non sarà mica uno di quelli che usano gli occhiali da sole per proteggere gli occhi dal sole?"
-N-"Veramente si..."
-O-"Lei non capisce davvero niente di moda"
-N-"Pretaportè..."
-O-"Venga...mi segua che ne vediamo degli altri"...."Ecco qua, questi sono abbastanza classici, come li voleva lei, ed hanno la montatura di lustrini e paillette"
-N-"E che me ne faccio io con i lustrini e le paillette? Assomiglio forse a Renato Zero?"
-O-"Servono a distrarre l'attenzione da quel banalissimo taglio classico degli occhiali. Lei non capisce nulla di moda!"
-N-"Ma a me piace classico......... Pretaportè"

La svilente trattativa si protrasse per molto, facendomi addentrare in antri dello scibile modaiolo a me completamente oscuri ed incomprensibili. Svuotato mezzo negozio l'agoniata fine era ormai vicina.

-O-"Ecco qua, questi sono quelli che più si avvicinano ai suoi sciocchi e discutibilissimi gusti. Sono orribili e fuori moda quanto bastano? Le vanno bene?"
-N-"Si, si...grazie"
-O-"Non mi ringrazi, se ne vada piuttosto. E faccia qualcosa per i capelli"
-N-"Cos'hanno i miei capelli?"
-O-"Quel taglio non si usa più dal '94...non si vergogna?"
-N-"Li ho sempre portati così...ci sto abbastanza bene..."
-O-"Lei è un caso disperato, se ne vada dal mio negozio! Fuori!"
-N-"Come vuole lei...arrivederci..."
.............
.............
-N-"Pretaportè..."
-O-"Al diavolo!"

Net Tolomeo -oroscopo 2007-


L'oroscopo 2007, del nostro Claudio Tolomeo.

Ariete: anno d'oro per gli arieti e montoni d'Italia il 2007. Previsto come l'anno più caldo della storia, nel 2007 la richiesta di cappotti e montoni è precipitata, potete dormire sonni tranquilli. Le stelle consigliano: comprate del profumo, avrete ben da sudare.

Toro: il 2006 è stato un anno particolarmente favorevole per gli amici granata che gli ha visti tornare in serie A ed il 2007 si prospetta altrettanto favorevole. Le stelle consigliano: evitate aerei, aeroporti ed ogni cosa che comporti l'eventualità di staccare i piedi da terra. Non saltate nemmeno. (Scusate il cinismo)

Gemelli: il 2007 inizia sotto una cattiva stella per i pazienti del Gemelli. Dopo lo scandalo dell'Umberto Primo costoro rischiano di essere internati nell'ospedale durante la disinfestazione. Le stelle consigliano: guarite subito.

Cancro: "Condoglianze signora...e pensare che era così giovane..."

Leone: per quest'anno abbiamo voluto fare un regalo al nostro amico Leone Guerrini di Busseto, pensate, il paese di Verdi, e gli abbiamo fatto l'oroscopo personalizzato. Per quest'anno tutto alla grande Leone, vai forte! Un abbraccio, e salutaci i bambini.

Vergine: segno buffo quello della vergine che nel 2007 vedrà i nati del segno essere scherniti da più fronti. Le stelle consigliano: dite che siete del toro, del sagittario, del caciucco... fate un po' voi.

Bilancia: per gli amici nati sotto il segno della bilancia che si chiamano Donato il 2007 sarà il solito anno all'insegna del sospetto e del timore. La maggior parte delle persone vi eviteranno. Le stelle consigliano: cambiate nome.

Scorpione: segno infido quello dello scorpione...animale che si nasconde nella sabbia e punge a tradimento. Il 2007 vi porterà tutte le sciagure che meritate. Le stelle consigliano: le stelle non parlano con voi, gli fate schifo.

Sagittario: grandi passi in avanti nella medicina nel 2007. Questo vi permetterà di avere un corpo normale come tutte le altre persone, o se preferite una testa da cavallo. Le stelle consigliano: iniziate ad abituarvi a non mangiare più fieno, o dopo sarà dura.

Capricorno: anno infelice questo 2007 per i capricorni, gli arieti vi accuseranno di averli plagiato il segno e sarete spesso in tribunale. Le stelle consigliano: trovatevi un buon avvocato.

Acquario: nel 2007 stringerete una lunga relazione professionale con alcuni pesci, per il resto sarete molto statici ed umidi. Le stelle consigliano: fatevi regalare di pesci pulitori.

Pesci: grandi novità nel 2007 per tutti i pesci del mediterraneo. Il surriscaldarsi del pianeta porterà molte specie tropicali nel mare nostrum, il che vi farà fare molte nuove amicizie. Le stelle consigliano: procuratevi un vocabolario.

Duemilaessei #2


E sono due, disse quello che cacciava gli occhi alla moglie.

Ormai il rito dell'esame era già stato concluso, anche se da poco.
Il duemilaessei continuava placido il suo scorrere, con la sua solita routine. Ma giunto che era nel mese di Febbraio per noi si preparava un nuovo evento. Gli Oasis venivano a Roma a fare un concerto e noi ci siamo detti:
"Andiamo a sentire gli Oasis!"
"Il biglietto sta 31€"
"E che figl'e 'ndrocchia..."
Il concerto era fissato per il 7\2\06 alle 21.00 e già dal giorno prima a casa mia erano arrivati tutti gli amici con i bagagli e i bisogni
"Ho bisogno di dormire"
"Ho bisogno di un bagno"
"Ho bisogno di mangiare"
"Io ho bisogno di una donna! Trovatemi una donna!!!"
All'indomani uscimmo baldanzosi all'idea di passare un'oretta pressati tra la folla in attesa dell'apertura dei cancelli e ci dirigemmo a prendere la metro a termini.
Giunti che eravamo a termini avevamo già accumulato un discreto ritardo sul programma e la fiducia di accumularne dell'altro era tanta. E questa fiducia non venne disattesa. Due poliziotti, il Nibbio e il Griso, ci fermano (notare l'ennesimo cambio dei tempi verbali) per un controllo dei documenti che dura abbastanza a lungo.
Una volta chiesti lumi al loro superiore, l'Innominato, i due Bravi ci rendono i documenti e noi saliamo sulla metro. Scendiamo dal charter ad eur palasport dove ci prepariamo ad una lunga attesa dell'ultimo dei nostri. Ultimo dei Nostri, su cui aleggia il mistero di un'origine blasonata, arrivò con l'allegra ingenuità di chi non si rende conto di aver fatto aspettare delle persone per quasi mezz'ora e non riceve proprio una calda accoglienza.
Ci incamminiamo verso il palasport e a metà strada ci esibiamo nel collaudato numero del "la scelta della strada sbagliata" che ci riesce alla perfezione, tant'è che inganniamo anche il gruppo che ci seguiva che sbaglia strada assieme a noi.
Espletate la fila e il controllo biglietti il nostro allegro drappello è già in vista del palco
"Mettiamoci in platea che è fico"
"Ma benedetto Iddio tu sei altro 3 metri e ottanta ma noi non vediamo niente"
"Mettiamoci in platea che è fico"
"Noi non vediamo..."
"Mettiamoci in platea che è fico"
"No!"
"Mettiamoci in platea che è fico"
"Vaffanculo"
"Mettiamoci......."
Stordito l'elemento di disturbo il solito drappello si incammina verso gli spalti e ci si sistema.
Mentre io e Elemento di Disturbo fumavamo fuori, arrivano loro, il gruppo spalla. Un misto tra un fastidio, un impiccio, una perdita di tempo, un ritardo nel concerto, uno spettacolo indesiderato, questo è il gruppo spalla, e molto altro ancora. E davanti al gruppo spalla, come se stessero assistendo alla spogliarello della Montalcini, il pubblico si diletta nell'antico sport del lancio della bottiglia sul palco e nell'arte oratoria specialità insulto e sfottò.
Il gruppo spalla se ne va, e con questi l'astio del pubblico nei loro confronti.
Zac! Le luci si spengono, parte una musichina e arrivano loro, gli oesis. Iniziano anche a suonare, "chi l'avrebbe mai creso" disse il portiere del mio vecchio appartamento all'eur.
E così come iniziò il concerto finì. Il giorno dopo tutti tornarono alla loro dimora, meno che me, in quanto già c'ero.

Duemilaessei #1


Breve rubrica sul come sono arrivato al duemilaessette.

Pop! "Auguri! Buon duemilaessei!" Così si aprì il mio duemilaessei, tra spumante, lenticchie, artifizi pirotecnici, schiamazzi e un piede rotto qualche giorno prima.
Per il post cenone, quello, lo ricorderò come uno dei peggiori capodanni, tutta la notte sotto la pioggia a girare senza una meta, che con un piede rotto non è proprio il massimo. La serata si concluse nella Bottega dell'artista, un luogo dove il duemilaeccinque ci aveva visto protagonisti assoluti del palco tra bizzarre e orrende esecuzioni dei più svariati brani. Ma grazie a questi crolli di credibilità a cui ogni sera ci sottoponevamo diventammo i vip (io un vip!) del locale, o forse ci trattavano bene perché consumavamo molta birra e molto uischi -segue- molti soldi. Ma questo appartiene al duemilaeccinque, anno di nevi, di cambi di facoltà, di patenti, anno di merda.
Tornato a Roma dopo le feste mi sottoposi ad un bizzarro rituale: l'esame.
Ogni università ha dei periodi sacri nel corso dell'anno (in genere 3) dedicati alla dea Atena. In questi periodi ogni rettore, coadiuvato dai suoi fidi presidi e professori, sottopone gli studenti a pomposi cerimoniali che si svolgono in ogni luogo della facoltà, dove meno te l'aspetti.
Il cerimoniale si compone di diverse fasi:

1-Prenotazione
La prenotazione all'esame in una facoltà di lettere per uno studente del primo anno è un po' il battesimo del fuoco. Il preside in occasione della festa di Atena si prodiga in numerosi accorgimenti atti ad aumentare il gran caos che normalmente vige nella facoltà:
-rende ogni professore virtualmente inavvicinabile, ed è solo con grandi dosi di ingegno e subdoli trucchi che qualche studente riuscirà a scambiare alcune parole con il proprio docente e capirci qualcosa;
- ordina che i fogli per la prenotazione agli esami vengano affissi sulle bacheche di altri professori, di altri dipartimenti, a volte anche di altri atenei, costringendo lo studente a degradanti umiliazioni prima dell'esame sperando di essere ammesso in zona cesarini;
- sposta gli orari e le date degli esami in continuazione, a volte anche mentre l'esame è in corso
"ragazzi l'esame è spostato"
"a quando?"
"a ieri, tutti bocciati";
- a volte attua il peggiore dei trucchi, la prenotazione dell'esame in segreteria del dipartimento. L'antica arte della segreteria di dipartimento è un trucco che il preside ben maneggia; in bacheca affiggerà l'avviso di prenotazione in segreteria; successivamente sulla porta della segreteria metterà un cartellino piccolo piccolo "segreteria" o a volte lo scriverà direttamente a penna, con tratto incerto, tanto per essere sicuro che nessuno lo legga e che la segreteria non venga mai trovata; l'ultimo fatale passo sarà aprire la segreteria dalle 3 alle 4 di notte, quando la facoltà è chiusa.

2-Aula
La decisione dell'aula è presa dal professore, la notte prima dell'esame, e viene scritta in una busta, sigillata con la cera lacca e consegnata al rettore che a fine esame la apre e dice "Ualà, e l'esame era nell'aula 4, proprio come avevo previsto. Ora facciamo un'altro gioco, scegli una carta..".

3-Appello
Seduto sul suo alto scranno intarsiato il professore inizia a fare l'appello degli iscritti. Finito l'appello si dedicherà a coloro che non sono riusciti ad iscriversi all'esame toccandogli la spalla con la verga affidatagli dal rettore e accogliendoli in aula, perché il professore è magnanimo.

4-Esame
Finiti i riti di purificazione, il giovane fedele di Atena viene chiamato alla cattedra per svolgere l'esame. La durata dell'ultimo rito, anche detto di espiazione, ha le metodiche più svariate: può durare un minuto ma anche un'ora; il professore potrà essere sia gelido che estremamente cordiale; l'esito sarà sempre incerto, anche se lo studente ha un quoziente intellettivo pari a 3/4 dell'umanità messa assieme; il professore potrà andarsene quando vorrà lasciando le sue veci e la sua autorità a delle specie di chierichetti che sono gli assistenti, in gran parte individui frustrati a cui la dea Atena non concede le sue grazie, e che sono affidabili come una roulette russa.
Questa enorme flessibilità nella crimonia più importante non è ben chiara. Si pensa che risalga sin dall'antichità e venga sfruttata per rendere i fedeli ad Atena sempre più nervosi ed agitati.

5-Verbalizzazione
E' questa la conclusione del rituale dell'esame. Sono pochi i fortunati che potranno presenziare alla cerimonia e numerosi antropologi hanno dedicato ampi studi al comportamento del ragazzo che ne partecipa. Da insicuro, timido e reverenziale che era durante tutti i riti precedenti, nella fase conclusiva lo studente subisce un incredibile mutazione nel carattere; diventa sfrontato ed arrogante ed inizia un interminabile discorso (più che altro un monologo) sull'estrema difficoltà dell'esame, su quanto duro egli abbia studiato e in genere su quanto sia bravo, e lo fa con chiunque gli capiti a tiro nel raggio di 10 metri. Questi discorsi sono indipendenti dal voto preso. L'individuo più interessante in questa fase è colui che prende 30; quest'individuo riuscirà a rendersi odioso per l'intera giornata con buona parte dei suoi conoscenti, e resterà comunque pesante parlare con lui per molto tempo.

E così nel duemilaessei anche io ho partecipato a questa cerimonia, uscendone abbastanza bene, con poche ferite, un 26 in tasca ed un esame in meno.

Biografia, ovvero scrivere dell'essere vivente




Neottolemo nasce in Grecia da papà Achille e da mamma Deidamia. Da affettuoso padre che era ,Achille, fece partecipare il figlio alla guerra di Troia e gli disse: "Dopo quello che ho fatto ad Ettore se i Troiani ci acchiappano qua passiamo un brutto quarto d'ora; vedi di non combinare guai" e Neottolemo infatti andò subito ad uccidere Priamo , che era così vecchio che nemmeno riusciva a camminare bene, e Astianatte , che era così piccolo che nemmeno riusciva a camminare bene. Dopo aver compito questi gesti nobili disse: "Proprio ora che iniziavo a prenderci gusto non c'è più niente da fare.." e allora rapì Polissena, giusto per tenere viva la sua fama di gran signore. Molti anni dopo un certo Alighieri decise di ricordare questo personaggio relegandolo all'inferno, tra gli assassini, tributandogli nuova fama. Un po' di tempo dopo il qui scrivente ne raccoglie il nome e ne fa il suo nick.Qui Scrivente nasce a Roma nel bel mezzo degli anni ottanta e data la sua giovane età ne sarà solo sfiorato non riportando seri danni apparte delle foto in cui si nota con una folta capigliatura riccia, tute in acetato circondato da persone con i più improbabili look. Dopo una settimana o due dalla sua nascita papà Scrivente ci ripensa e porta tutta la famiglia a tre ore di distanza da Roma, in un appartamento al settimo piano a Campobasso. "Al settimo piano non hai la gente sopra che fa casino" ,disse il signor Scrivente, ma non aveva considerato che le soffitte sono atte al transito delle persone, che portano oggetti e fanno rumore. Uno di questi transitanti un giorno decise che la sua soffitta era davvero confortevole per alloggiarvi uno studiolo e così fece mandando a benedire la teoria del signor Scrivente e la tranquillità di quell'appartamento al settimo piano.
L'appartamento della Famiglia scrivente era allocato in un grosso complesso in cui gli spazi aperti erano molti, ed erano anche sicuri. Così il piccolo Qui fu da subito libero di andare in giro da solo dove meglio credesse ed inizio a fare le prime amicizie; andava in giro, andava in bici, sui pattini, giocava a nascondino, correva, veniva picchiato dai ragazzi più grandi (e non), insomma faceva tutte le cose che fanno i bambini, si, sputava anche dal balcone, ma non giocava a calcio e l'unica volta che Qui provò a giocare a calcio fu investito da una macchina che stava passando sopra il campetto senza alcun motivo plausibile.
Qui andò all'asilo (dove in una recita assurse al ruolo di Baldassarre, il re mago, un picco di notorietà forse ancora non superato) dove fece la conoscenza di alcuni particolari individui della società: le suore, creature metà donne e metà pinguino che in quel luogo risiedevano e comandavano. Dopo l'asilo il bambino inizio gli studi esordendo in uno smagliante grembiule azzurro in uno scantinato di un istituto religioso (si, sempre suore) dove frequentava la primina. Quando ormai credeva in una rigida società capeggiata dalle suore il sistema dell'istruzione statale diede una clamorosa svolta alla sua esistenza proiettandolo in una scuola pubblica dove le suore erano ora soppiantate dall maestre: creature metà donna metà impiegate statali e per una buona parte acide. Quando Qui iniziò a rimpiangere le suore si trovò già alle medie. Tra percosse ed angherie subite gli anni delle medie trascorsero veloci per Qui e videro un notevole calo del suo rendimento scolastico; al che il signor scrivente decise che avrebbe frequentato il liceo classico.
Ma il destino volle diversamente, così per l'ormai adolescente Qui si aprirono le porte dell'Itas. Spacciata per scuola di'istruzione superiore, l'Itas era in realtà un luogo di divertimento ed ozio coatto dove il giovane si trovava particolarmente bene e nella quale passò beatamente cinque anni a grattarsi. Ma il destino beffardo gli tese una trappola, facendogli apprezzare la musica e riaccendendo in lui una vecchia e sepolta passione: la chitarra. Negli ultimi anni sarò proprio questo strumento una croce ed una delizia per il giovane Qui, ma più che altro una croce. E sarà sempre in quegli anni che forte di un incerto giro di Do decide di mettere su un complessino con i suoi amici. E proprio i suoi amici, viste le sue doti di chitarrista decideranno che farà il cantante, ed affideranno la seconda chitarra a terzi. Terzi non si presenterà quasi mai lasciando il complessino abbastanza scarno.
Tra un frizzo ed un lazzo, in una mattina d'estate, Qui ruberà un 85 all'esame di stato provando una certa ingiustificata euforia che affogherà in una bottiglia di amaro esibendosi ,tralaltro , in discutibili performance poco apprezzate dal vicino di casa. Ripresosi dalla sbornia, Qui decide di iscriversi ad ingegneria , seguendo un non chiaro ragionamento: "la matematica non mi è mai piaciuta, mi iscriverò ad ingegneria" ma tant'è. Prese baracche e burattini, fa ritorno nella natia Roma per dedicarsi allo studio, ma se ne pente subito e decide di dedicarsi all'ozio. Ci vorrà un po' più di tempo, ma Qui si pentirà anche della scelta della facoltà ed annuncia la scelta di iscriversi a lettere una sera di gennaio. La famiglia accoglie la novità con molta gioia, ma la maschera molto bene, "sei un coglione" fu uno dei commenti del signor Scrivente.
Ora Qui è al secondo anno di Lettere, ha cambiato casa, si è fatto crescere i capelli (non lo faceva da 12 anni!!!), e non ha mai più avuto rapporti con delle suore (se non sporadici) e con ogni altro genere di donna (se non sporadici).